turgore In botanica, pressione idrostatica esercitata dal contenuto delle cellule vegetali turgescenti sulle loro pareti; si verifica in seguito ad assunzione di acqua nei vacuoli presenti nel citoplasma delle cellule vegetali quando essi hanno una pressione osmotica maggiore di quella del citosol circostante.
La maggior parte delle cellule vegetali e molti microrganismi contengono almeno un vacuolo interno (delimitato da una membrana monostratificata), il quale può occupare fino all’80% di una cellula vegetale matura. Nei vacuoli sono presenti ioni, prodotti di degradazione, materiale nutritizio (per es., saccarosio) e composti azotati in una concentrazione molto più elevata rispetto a quella del citosol o dei liquidi extracellulari. La membrana del vacuolo è semipermeabile, vale a dire permeabile all’acqua ma impermeabile alle piccole molecole del suo interno. L’entrata dell’acqua dal citosol nel vacuolo ne determina l’espansione, creando una pressione idrostatica (o turgore) all’interno della cellula; questa pressione è bilanciata dalla resistenza meccanica della parete cellulare. La maggior parte delle cellule vegetali ha un t. di 5-20 bar, pertanto le loro pareti devono essere tanto robuste da poter resistere a questa pressione in maniera controllata. L’allungamento delle cellule, che accompagna solitamente la crescita della pianta e può avvenire in modo estremamente rapido (20-75 mm per ora), si verifica in quanto la parete cellulare, piuttosto elastica, viene stirata dalla pressione creata dall’acqua all’interno del vacuolo.
Il t. ha grandissima importanza nella vita delle piante, perché a esso è anche legata la solidità meccanica degli organi erbacei che sono privi o poveri di tessuti di sostegno, quali le corolle di molti fiori, le foglie molto grandi, i fusti giovani; l’appassimento è dato dalla caduta del turgore. I movimenti di variazione, per es., nelle foglie di varie piante, sono dovuti a variazioni del t. dei cuscinetti fogliari; anche i movimenti di chiusura e di apertura degli stomi sono determinati da variazione del turgore. In rapporto al variare delle condizioni dell’ambiente esterno, il t. è ripetutamente reversibile e ciò costituisce un importante adattamento degli organismi vegetali.