Affezione di natura molteplice (infiammatoria, infettiva, tossica ecc.) che colpisce simmetricamente più tronchi nervosi interessando sia le fibre motorie sia le sensitive. Ne possono essere responsabili: germi o tossine (p. infettiva), come avviene in caso di difterite, vaiolo, tubercolosi, brucellosi (p. brucellare) ecc.; intossicazioni esogene (alcol, piombo, arsenico ecc.) o endogene (diabete, gotta); carenze vitaminiche, in particolare di vitamina B1. Spesso più fattori si associano nel determinismo dell’affezione; essa è comunque sempre espressione di una malattia generale dell’organismo. La sintomatologia varia a seconda dei nervi colpiti. L’inizio può essere acuto, con febbre e sintomi generali, o lento e progressivo; la diffusione dell’affezione è variabile (ascendente o discendente). È caratterizzata da paralisi flaccide con atrofia, scomparsa dei riflessi profondi e alterazioni della sensibilità. La durata della malattia è variabile, in rapporto con la gravità del processo. La terapia consiste nell’allontanamento della singola causa responsabile e nell’uso di cortisonici, analgesici, vitamina B1 e B12 ad alte dosi.
La p. alcolica è in genere di tipo misto, e la localizzazione più frequente è agli arti inferiori (nervo sciatico-popliteo esterno). Può anche essere esclusivamente sensitiva con violenti dolori. Spesso coesistono disturbi psichici caratterizzati da un disturbo della memoria a breve termine, stato confusionale e allucinazioni (sindrome di Korsakov ➔ Korsakov, Sergej Sergeevič). La p. arsenicale è dovuta ad avvelenamento cronico da preparati arsenicali, che si può osservare in alcune categorie professionali (vetrai, tintori ecc.). La paralisi colpisce i muscoli delle parti distali di tutti e 4 gli arti (tetraplegia chiropedale); si accompagna costantemente a disturbi sensitivi e a disturbi trofici. Possono essere colpiti anche la muscolatura oculare, facciale, il nervo ottico e acustico. I sintomi neurologici sono di solito accompagnati da sintomi generali di intossicazione quali disturbi gastroenterici, disturbi trofici della cute e delle unghie. La p. diabetica non di rado interessa il nervo sciatico con dolori nevralgici lungo il suo decorso; fra i nervi cranici più colpito è l’oculomotore esterno. Può assumere la forma atassica (pseudotabe diabetica). La p. difterica è localizzata in genere nei nervi cranici con disturbi cardiaci, respiratori e paralisi dei muscoli oculari; possono anche aversi gravi paralisi degli arti e disturbi del respiro per paralisi del diaframma. La p. gravidica rappresenta una complicazione, relativamente rara, della gravidanza, in assenza di caratteri clinici specifici. La p. lebbrosa caratterizza la forma ‘anestetica’ o ‘nervosa’ della lebbra e, a differenza delle altre forme, è dovuta all’azione diretta del bacillo responsabile (bacillo di Hansen), il quale si localizza lungo il decorso dei nervi. La p. mercuriale, rara, è caratterizzata soprattutto da tremori e paresi a seguito di intossicazione professionale. La p. da ossido di carbonio compare in una fase tardiva dell’intossicazione acuta e può essere talora molto estesa. La p. da piombo o saturnina, di rara osservazione, è dovuta a intossicazioni professionali (tipografi, verniciatori) e si manifesta elettivamente negli arti superiori nel territorio del nervo radiale. Scarsi sono i disturbi sensitivi. Negli arti inferiori è più colpito il distretto del nervo sciatico-popliteo esterno; la p. da piombo può anche interessare i muscoli laringei e il diaframma. Spesso i sintomi neurologici sono preceduti o accompagnati da sintomi generali di intossicazione (anemia, stomatite, coliche, nefrite) e, nei casi gravi, da sintomi cerebrali (encefalopatia saturnina). La p. porfirica compare nel corso della porfiria, accompagnata da dolori addominali e disturbi psichici; si manifesta con paralisi e violenti dolori agli arti inferiori. È caratteristico il colore rosso cupo delle urine dovuto alla presenza di porfirine. La p. da solfuro di carbonio, dovuta di solito a intossicazione professionale, si presenta con paralisi agli arti inferiori nella zona del nervo sciatico-popliteo esterno, più di rado agli arti superiori; frequenti i disturbi sensitivi, visivi e dell’udito. La p. da sulfamidici è causata di solito dalla somministrazione prolungata ed eccessiva del farmaco. È costituita da paralisi agli arti inferiori, più di rado quelli superiori, con scarsi disturbi sensitivi. La p. tifica può colpire sia gli arti inferiori sia i superiori e talora si accompagna a disturbi sensitivi specie nelle estremità distali degli arti.