Materiale piroclastico incoerente, emesso dal vulcano nella fase esplosiva e come tale costituito principalmente da piccolissimi granuli vetrosi, più o meno porosi, a cui si accompagnano piccoli cristalli di minerali diversi. La composizione mineralogica delle p. è mal definita; molto varia è quella chimica: predominano la silice e l’allumina (60-90%); le p. hanno fondamentalmente carattere acido; sono in grado di fissare calce formando composti di tipo idraulico. Per questa loro proprietà, impastate con calce formano malte, adatte come leganti idraulici e resistenti all’azione di acque aggressive.
Addizionata al clincher di cemento portland la p. forma il cemento pozzolanico; in esso la p. aggiunta ha la capacità di fissare la calce di idrolisi formando composti gelatinosi e dando così un cemento resistente alle acque aggressive e anche a quelle marine.
Altre sostanze naturali o artificiali presentano caratteristiche pozzolaniche, fissano cioè la calce, e trovano impiego a volte in sostituzione della p. (argille calcinate, ceneri uscenti dai camini di centrali termoelettriche alimentate a carbone, rocce naturali, quali traso e santorino). La p. fu usata dai Romani e prima ancora dagli Etruschi. Cave di p. si trovano nei dintorni di Napoli, nel Lazio, in Abruzzo, in Puglia, in Sicilia.