Stato federale (nederl. Republick der Vereenigde Nederlanden) sorto dall’Unione di Utrecht (1579) e formato dalle 7 province dei Paesi Bassi settentrionali (Gheldria, Olanda, Zelanda, Utrecht, Frisia, Overijssel, Groninga). Rientravano nella competenza del governo federale la condotta della politica estera, le questioni relative all’esercito e alla marina, la determinazione e riscossione delle imposte necessarie al mantenimento delle forze armate, la soluzione delle controversie sorte tra le singole province o gli organi federali. Organi federali erano gli Stati generali, il Consiglio di Stato e gli statolder (➔). Gli Stati generali, composti dai deputati delle 7 province, concludevano i trattati di pace e d’alleanza, redigevano le istruzioni per i rappresentanti diplomatici presso le corti estere, stabilivano l’ammontare degli effettivi dell’esercito e della flotta. Ogni decisione doveva essere presa all’unanimità, ogni provincia aveva un solo voto e i suoi deputati erano legati a precise istruzioni degli Stati provinciali (mandato imperativo). Quasi sempre ogni questione, prima di essere sottoposta all’esame degli Stati generali, veniva discussa da una Commissione composta da un rappresentante di ogni provincia e dal gran pensionario d’Olanda che, di fatto, era il responsabile della politica estera, dal momento che per le sue mani passavano tutti i negoziati e le relazioni con le potenze estere. Il potere esecutivo era esercitato dal Consiglio di Stato, composto da 12 rappresentanti delle province e dagli statolder. Questi ultimi nelle singole province erano espressione del potere esecutivo ed erano generalmente 2: l’uno, discendente di Guglielmo I, in Gheldria, Olanda, Zelanda, Utrecht e Overijssel; l’altro, del ramo dei Nassau, in Frisia e Groninga. Ciò durò fino al 1747, quando fu istituito lo statolderato ereditario per tutte le province. Con la proclamazione della Repubblica batava (1795) questo ordinamento politico ebbe termine.