Branca della psicologia che si pone i problemi della diagnosi psicologica. Sul piano operativo prevede vari momenti, articolati in una sequenza fondamentale costituita dalla formulazione di una domanda da parte di un cliente, dalla raccolta e organizzazione d’informazione guidata da un esperto e dalla decisione finale presa da entrambi, e assume pertanto, in senso più ristretto, le caratteristiche di un processo decisionale. Suoi strumenti fondamentali sono: a) il rapporto cliente-esperto, che costituisce il luogo in cui avviene la raccolta d’informazioni riguardanti il cliente (l’anamnesi), ed è, allo stesso tempo, fonte d’informazioni privilegiate relative alle esperienze emotive dei due partecipanti; b) i test o reattivi mentali (➔ test) intesi come strumenti di misura di tratti particolari della mente. I più usati sono quelli che raccolgono informazioni sull’intelligenza o, più in generale, sull’assetto del versante cognitivo di una persona (per es., test di Wechsler-Bellevue, test di Terman-Merrill, test di Raven), congiunti a quelli che raccolgono informazioni sulla personalità. I più noti tra questi ultimi sono i test proiettivi, di cui può essere considerato capostipite il test di Rorschach; c) una teoria della mente umana, la più ampia possibile, che giustifichi la ricerca delle ragioni della condotta e consenta di comprenderle nelle loro reciproche relazioni. Una diagnosi psicologica non si esaurisce dunque nella descrizione di un comportamento o addirittura nella sua semplice denominazione nosografica, ma ricerca ed esprime un giudizio causale sul comportamento stesso, proponendo, qualora se ne riconosca l’utilità, una linea terapeutica.