Parte della topografia che si avvale di metodi e di strumenti derivati dalla tecnica radar. Poiché la precisione ottenibile con dispositivi radar, se è sufficiente su grandi distanze, e cioè per scopi geodetici, non è soddisfacente sulle piccole distanze dei rilievi topografici, le applicazioni topografiche delle strumentazioni derivate dal radar sono limitate alla fotogrammetria aerea in territori ove non esiste sul terreno un inquadramento geometrico di appoggio.
Nel campo dei rilievi aerofotogrammetrici a scala piccola o media, non maggiore in genere di 1:50.000, sono stati eseguiti, e si eseguono, numerosi e importanti lavori. La strumentazione più usata è quella radargeodetica del tipo impulsivo (➔ radargeodesia). Le due stazioni risponditrici a terra vengono poste in punti (A, B in fig.) di posizione nota, determinata preventivamente con operazioni di geodesia terrestre o astronomica; l’aereo reca a bordo la stazione principale, la camera per la presa aerofotogrammetrica, un radioaltimetro e una macchina fotografica sussidiaria. Durante il volo per l’esecuzione delle strisciate, il dispositivo che comanda lo scatto dell’otturatore della camera da presa a intervalli di tempo tali da assicurare la necessaria sovrapposizione longitudinale tra i fotogrammi comanda anche la macchina fotografica ausiliaria, che fotografa su normale pellicola da 35 mm l’indicatore della stazione radar, rendendo così possibile la determinazione delle distanze AC, BC, tra l’aereo C e le stazioni a terra negli istanti delle prese; contemporaneamente viene registrata l’indicazione della quota relativa di volo, fornita dall’altimetro. In questo modo è possibile determinare, con una approssimazione di una decina di metri, le coordinate dei punti nadirali dei fotogrammi (P in fig.) e le coordinate spaziali dei punti di presa. L’altimetro è, per queste applicazioni, uno strumento determinante: precisioni particolarmente alte si conseguono mediante altimetri a laser, la cui risoluzione è dell’ordine di qualche centimetro.
Per i rilievi topografici classici (poligonazioni, determinazione di punti isolati, profili ecc.) sono impiegati distanziometri elettronici, quali il tellurometro e strumenti analoghi, o elettroottici, quali il geodimetro e strumenti analoghi, il cui uso deve essere combinato con quello del teodolite. Sono stati anche realizzati distanziometri registratori di piccola portata (di qualche kilometro) capaci di misurare persino gli angoli con precisioni dell’ordine del secondo d’angolo.