BARTOLI, Bartolomeo de'
Gianfranco Orlandelli
La prima notizia sulla vita del B., amanuense bolognese, ci deriva dalla registrazione di un contratto privato effettuata all'Ufficio dei Memoriali del [...] bononiensis),a diffondere il codice bolognese in tutta Europa. Peraltro quella del B. è una delle poche figure di amanuensi bolognesi che siano riuscite ad emergere dall'anonimo prima ancora che un'indagine paleografica sistematica abbia portato alla ...
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Arrighi, Ludovico
Maurizio Tarantino
L’opera di A. (Cornedo Vicentino 1475? - Roma 1527?) amanuense e tipografo si colloca in perfetta coerenza con i fasti della Roma di inizio Cinquecento, dove egli [...] giunse, forse per intervento di Gian Giorgio Trissino, nel 1510 (Pratesi 1962) e dove lavorò fino al 1527, prima di scomparire nella fosca vicenda del Sacco e della peste.
Studiato fino alla metà del 20° ...
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GIOVANNI da Arezzo
Guido Arbizzoni
Nacque ad Arezzo, presumibilmente entro il penultimo decennio del sec. XIV; fu notaio e amanuense.
La personalità di G. ha acquisito tratti meglio definiti soltanto [...] in anni recenti, grazie agli studi che hanno riportato alla luce documenti di archivio, hanno ampliato il catalogo dei codici da lui vergati e hanno corretto tradizionali confusioni come quella con il ...
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Umanista (Ravenna 1346 circa - Firenze 1417). Discepolo di Donato Albanzani e amico di Coluccio Salutati, tra il 1364 e il 1368 fu amanuense in casa di Petrarca, e lo aiutò nel riordinamento delle Familiari, [...] il cui codice è oggi perduto, nella trascrizione di parte del Canzoniere (cod. Vat. lat. 3195) e della traduzione di Omero di Leonzio Pilato (cod. Par. lat. 7880), adoperando una scrittura semigotica esemplata ...
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Collezionista, conoscitore e mercante d’arte antica. Nell’antichità l’a. è chi coltiva e insegna la lingua classica e la scrittura, mentre nel Medioevo è definito anche a. l’amanuense che copia testi antichi. [...] Nel Rinascimento l’a. è colui che studia e raccoglie, per sé o per il principe o il signore, reperti antichi, sculture, gemme, cammei. Tali collezioni hanno spesso costituito il nucleo di moderni musei, ...
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Matematico, nato a Bologna il 2 febbraio 1522, morto ivi nell'ottobre 1565. Entrò a 15 anni nella casa di G. Cardano, che lo tenne prima come amanuense, poi come discepolo, infine come collaboratore. A [...] 18 anni già leggeva pubblicamente matematica in Milano; e quando il suo maestro fu provocato a pubblica disfida matematica con la proposta di problemi che richiedevano la risoluzione di equazioni del 4° ...
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È il nome babilonese imposto ad Azaria, uno dei tre compagni di Daniele in Babilonia (Daniele, I, 7). Ma quasi certamente in questo nome è incorso un errore d'amanuense, come spesso in nomi stranieri entrati [...] nell'ebraico biblico; esso deve stare invece di ‛Ăbhedh Neblō "servitore di Nebo" ossia Nabu, che era uno dei principali dèi babilonesi. In tal forma il nome è regolarmente babilonese, ed è stato difatti ...
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inscritto (iscripto)
Antonio Lanci
Si registra una sola volta, in Cv I VIII 5 come... quando uno medico donasse a uno cavaliere inscritti li Aphorismi d'Ipocras ovvero li Tegni di Galieno, nel senso [...] di " trascritti ", " copiati ", con riferimento implicito all'opera dell'amanuense, secondo la lezione della '21, mentre le edizioni Simonelli e Busnelli-Vandelli recano scritti; in quest'ultima si legge(Il 48 n. 13): " Dei codici alcuno importante ...
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(o p. calami) In paleografia e in codicologia, espressione («prova di penna») con cui si indicano il disegno, la parola singola, la frase o i versi, non sempre di senso compiuto, che si trovano tracciati [...] o finali e nei margini dei manoscritti medievali e che rappresentano esercizi calligrafici di carattere preparatorio, eseguiti dall’amanuense per provare la qualità degli strumenti scrittori o per abituarsi all’uso di un determinato tipo di scrittura ...
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Michele Tagliabracci
Luca Persiutti, figlio di Orfeo e nipote abiatico di Giuliano, nasce a Fano attorno al 1546 e similmente al fratello Ercole adotta il cognome patronimico. L'appartenenza alla famiglia [...] fanesi Persiutti (Presutti) è attestata da un documento coevo testimoniante che l'O. fosse detto a Roma il «Perosotti».
L'amanuense Giovanni Francesco Cresci afferma che O. fosse già a Roma prima del suo ritorno a Milano nel 1570, menzionando il ...
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amanuense
amanüènse s. m. [dal lat. amanuensis, tratto dalla locuz. a manu servus «schiavo che ha l’incarico di copiare a mano»]. – 1. Chi, prima della diffusione della stampa, copiava manoscritti per mestiere, a servizio di privati, o del...
scriba
s. m. [dal lat. scriba, der. di scribĕre «scrivere»] (pl. -i). – 1. a. letter. ant. Scrivano, amanuense; talvolta, trascrittore: Ché a sé torce tutta la mia cura Quella materia ond’io son fatto s. (Dante). b. Nell’uso attuale, in senso...