L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] non delettate el mondo»), offendere avere il complemento indiretto («e più Tholomeo à offeso a me ke non fea Pompeio», Conti savio, mai, vivente il re, non la scoperse»: Dec. III, 2, 32), l’ampia tmesi, cioè l’intromissione di numerosi elementi tra i ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] io, tu, egli/ella, essi/esse), a cui si oppongono pronomi tonici che si adoperano come complemento (lui, lei, loro). Ha inoltre, alla carattere conservativo dell’italiano entro la famiglia romanza.
6.2.3 Il passivo. Come tutte le lingue romanze, l ...
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SCRITTURA
Guglielmo Cavallo e Jack R. Goody
Storia della scrittura
di Guglielmo Cavallo
Introduzione
La scrittura può essere definita un sistema organizzato di simboli figurati o astratti (pittogrammi, [...] 'antica Grecia l'istruzione era sottratta al controllo religioso.
2. Culture orali e culture scritte
La trasmissione orale esiste oltre a un processo specifico di promulgazione (ovvero di registrazione) delle leggi, anche un processo complementare ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] del secondo, basterà confrontare il passo in (2) con il seguente di ➔ Boccaccio e verificare le differenze. In Boccaccio, per es., (a) il pronome soggetto è obbligatorio, (b) numerosi complementi sono spostati rispetto al predicato e (c) il clitico ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] una svariata gamma di complementi, si estendono infatti oltre il loro ambito originario fino a coprire del tutto il cielo, la terra e i mari» (Girolamo, Ep. 82, 3)
(2) parietes de cellola in qua Ioseph tenebatur «le pareti della cella in cui era ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] che è ed è sempre stata cami[ʃ]a e pi[ʒ]one (➔ fonetica storica, § 2.2). La ➔ spirantizzazione delle affricate palatali intervocaliche la cosiddetta legge Migliorini, per la quale il complemento di materia retto da articolo determinativo + nome vuole ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] c’è una distinzione di forma fra pronomi con funzione di complemento diretto e indiretto, con una differenziazione di genere per i pronomi in Introduzione all’italiano contemporaneo, a cura di A.A. Sobrero, Roma - Bari, Laterza, 2 voll., vol. 1º (Le ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] fondamentale di distinguere i diversi complementi (quindi, per es., non più dicere alicui «dire a qualcuno» ma *dicere ad e dell’amministrazione, in Serianni & Trifone 1993-1994, vol. 2º, pp. 553-597.
Folena, Gianfranco (1973), Textus testis: caso ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] di avere, che esprime possesso, ed essere, che esprime esistenza:
(2) Luca ha due macchine
(3) non angosciarti per ciò che non 110).
I verbi intransitivi, per parte loro, oltre a non ammettere complemento oggetto né forma passiva, da un punto di ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] come complementi fonetici, largamente usati per precisare l'aspetto fonetico di radici non di rado omofone, portò gli Egizi a la direction de Sylvain Auroux, Liège, P. Mardaga, 1989-1992, 2 v.; v. I: La naissance des métalangages en Orient et en ...
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complementare
agg. [der. di complemento, sull’esempio del fr. complémentaire]. – 1. a. Che serve di complemento, cioè di completamento, di integrazione: disposizioni c. di una legge; corsi c. di lingue straniere; giorni c., i 5 giorni (6 negli...
complemento
compleménto s. m. [dal lat. complementum, der. di complere «compiere»]. – 1. Ciò che completa una cosa: l’educazione familiare è c. necessario di quella impartita a scuola; esercizî pratici a c. delle nozioni teoriche. 2. In grammatica,...