Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] 1 'lunghezza' (60 pertiche, cioè ca. 356 m a Babilonia: per queste unità v. anche cap. XI, Tav. III). Analogamente erano definite tre grandi unità, d, Dd pp. 165-171.
Pettinato 1986: Pettinato, Giovanni, Ebla. Nuovi orizzonti della storia, Milano, ...
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Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
(Divisione di Neurologia, Ospedale Civile di Venezia SS. Giovanni e Paolo, Venezia, Italia)
Lo scopo di questo saggio è di illustrare il contributo fornito [...] per tentativi successivi) fonemica di alcuni pazienti afasici (v. oltre). In tali fenomeni, infatti, si osserva rappresentazione ortografica delle parole lette o scritte in precedenza (v. oltre). l lessici di uscita sono infine connessi con ...
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GHERARDO (Gerardo) da Cremona
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Nacque nel 1114, presumibilmente a Cremona. La data di nascita si ricava dal brano di una breve biografia che sarebbe stata redatta da alcuni suoi socii (colleghi e [...] (cfr. IGI, nn. 4227 s.), sia unita alla Sphaera mundi di Giovanni da Sacrobosco (IGI, nn. 5337-5340, 5342); ed è stata oggetto gli furono noti grazie alla traduzione di Qustā ben Lūqā (cfr. Sezgin, V, p. 101). La traduzione di G., al pari di quella di ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] in alcune varietà informali di italiano anche altri sensi: Giovanni ha una camminata molto strana («un modo di camminare»; ella) e altri per designare non-persone (esso/essa, essi; v. tab. 1).
Seguendo questa partizione, dovremmo avere frasi come
(16 ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] q[wɔ]ta, acq[wo]so,
pot[ei̯], s[ɛi̯], b[ai̯]ta, p[ɔi̯], v[oi̯], l[ui̯], pl[eu̯]rite, n[ɛu̯]tro, [au̯]to
I trittonghi (➔ trittongo) , Rosenberg & Sellier, pp. 389-430.
Marotta, Giovanna & Sorianello, Patrizia (1998), Vocali contigue a confine ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] calendario ebraico» (1750 in A. Calmet, Il tesoro delle antichità sacre, V); olah < ebr. ‛ôlâh «nella religione ebraica, la forma più un certo gruppo linguistico o sociolinguistico» (1843 in Don Giovanni, poema di Lord Byron); shoah < ebr. šô ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] formule di introduzione come è che …, non è che … (v. sotto).
L’italiano focalizza anche alcuni componenti di sintagmi minori, , Samfundslitteratur Press, pp. 229-241.
Nencioni, Giovanni (1987), Costanza dell’antico nel parlato moderno, in ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] i gerundi assoluti del tipo «e se per isciagura, essendoci tu, ce ne venisse alcuna [delle male brigate]» (Giovanni Boccaccio, Dec. V, 3, 27). Si citano ancora i participi assoluti del tipo Dio concedente, le anticipazioni degli oggetti, le posizioni ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] e la III (navis), mentre la IV (fructus, *nŏrus) e la V (facies), tranne numerate eccezioni, sono state assorbite da altre declinazioni (frutt-o Il costrutto del tipo «fu tagliato la cipolla» (Giovanni di Pagolo Morelli, Ricordi IV), «fu dato a ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] piangere gli lasciavano
[= Neanche gli occhi per piangere, gli lasciavano] (Giovanni Verga, Mastro don Gesualdo)
(111) E anche la sua venuta , 29 novembre - 1° dicembre 2006), a cura di V. Giordani, V. Bruseghini & P. Cosi, Torriana, EDK, pp. ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...
nano
agg. e s. m. (f. -a) [lat. nanus, gr. νᾶνος]. – 1. agg. a. Di individuo (o specie) animale o vegetale che ha statura fortemente ridotta rispetto a quella media della specie (o del genere), sia come condizione casuale e anormale (v. nanismo),...