Lingua
Giovanna Frosini
Il tentativo di delineare un profilo fonomorfologico della lingua di M. incontra molte difficoltà: in primo luogo la complessità straordinaria dell’oggetto dell’indagine, quel [...] 17, il tempo 6r.18, il romore 6v.8, 6v.13, 7v.9, il paese 6v.19, il modo co(n) il quale 7v.18, il male 8r.15, il partito 8v.10, il Re 9r.8, ); la 3a persona singolare e la 3a persona plurale del congiuntivo presente in -i, -ino (Manni 1979, pp. 156 ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] radice, di una varietà di ➔ suffissi (cioè allo stesso modo dei casi latini), a differenza di quel che accade in francese delle irregolarità si concentrano nel presente dell’indicativo e del congiuntivo, nel passato remoto e nel participio passato.
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] . Si hanno allora le frasi subordinate all’infinito, all’indicativo, al congiuntivo, ecc. In taluni casi, il medesimo tipo di subordinata accetta, con valori e sfumature diverse, più di un modo. Per es., le completive, le finali e le causali possono ...
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Stile
Giuseppe Patota
Scritti politici minori
Per avere un’idea dello stile che caratterizza la prosa politica di M. è necessario (e per alcuni aspetti sufficiente) analizzare alcuni dei suoi scritti [...] il caso dell’obiezione fittizia incardinata su un congiuntivo ipotetico, costantemente confutata da un perentorio «rispondo II iii 12-13); «un uomo che sia consueto a procedere in un modo, non si muta mai » (III ix 12); «chi vuole vedere, quello ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] secondo del tutto nuovo, a coprire parte della funzionalità del congiuntivo latino. In questo caso, l’evoluzione di nuove forme tale che l’origine è obliterata (per es., grosso modo).
Una menzione merita la classe dei latinismi che sono doppiamente ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] dunque si ha canti, abbi, dichi; infine «l’odierna desinenza -a nei congiuntivi dei verbi in -ére, -́ere, -ire si trova qua e là dall’inizio passato (disse che canterebbe/avrebbe cantato) e di modo dell’irrealtà nell’apodosi del periodo ipotetico (se ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] ha vari usi modali: in partic., sostituisce spesso il congiuntivo e/o il condizionale in periodi ipotetici (se venivi ti e sintattici tra i vari sintagmi, che vengono così tutti in certo modo focalizzati. Ma se il punto prende a volte il posto della ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] flessione dei verbi si articola secondo cinque categorie: persona, numero, tempo, modo, aspetto. Si distinguono quattro modi finiti (➔ indicativo, ➔ congiuntivo, ➔ imperativo, ➔ condizionale; ➔ coniugazione verbale) e tre modi indefiniti (➔ infinito ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] i testi scolastici e la narrativa per i fanciulli, ma in modo diverso vari generi e scrittori in prosa (Bricchi 2000). Nella completive (➔ completive, frasi) che di regola richiederebbero il congiuntivo, e come lo ➔ stile nominale, che avrebbe avuto ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] in NTF 1952: 598, 33-34)
(b) successivamente coi verbi di modo finito, nei casi in cui il pronome ha un rilievo pragmatico, per (con poche eccezioni: le prime tre persone del congiuntivo presente, le prime due dell’➔imperfetto) le informazioni ...
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congiuntivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo coniunctivus, der. di coniungĕre «congiungere»]. – In genere, che congiunge, che serve a congiungere. In partic.: 1. In grammatica: a. Pronome c., sinon. raro di pronome relativo; particella c., sinon....
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...