Collegio sacerdotale (quindecemviri sacris faciundis) nell’antica Roma, cui erano attribuite la custodia e interpretazione dei libri sibillini e la competenza sui culti stranieri; per importanza veniva [...] auguri. Istituito secondo la tradizione al tempo di Tarquinio Prisco e composto dapprima di due membri, ne contò poi 10 (5 patrizi, 5 plebei), con una lex Licinia del 367 a.C., e 15 con Silla. I q. erano anche sacerdoti del culto di Apollo, di Cerere ...
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Interprete, presso le antiche popolazioni italiche e presso i Romani, del volere degli dei, che si rivelava loro per mezzo di vari segni. Il collegio degli a. (costituito dagli interpreti ufficiali degli [...] none di ogni mese) era anticamente formato di 5 membri patrizi, ma dal 300 a.C. (lex Ogulnia) vi furono ammessi i plebei. Il numero dei membri salì a 16 con Cesare e crebbe nell’età imperiale finché l’augurato divenne una carica onorifica. Dapprima l ...
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Storia
Presso gli antichi Romani, ciascuno dei membri del collegio a carattere giuridico-sacerdotale presieduto da un p. massimo. Il termine pontifex (da pons «ponte» e tema di facere «fare») inizialmente [...] si verificò nel 300 a.C., allorché la lex Ogulnia lo portò da 5 a 9, aprendolo alla partecipazione dei plebei. In precedenza, la condizione patrizia era requisito indispensabile per accedere al pontificato, in base a un procedimento di cooptazione. I ...
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VETTIO, Valente (Cettius Calens)
Vittorio De Falco
Astrologo, nato ad Antiochia e vissuto nel sec. II o III d. C.; visse poveramente e in continua lotta con detrattori e rivali. Sul modello del Tetrabiblos [...] Manetone e Firmico Materno. L'unico lato originale e interessante consiste nella lingua, ricca di espressioni e costrutti plebei. Possono divertire le narrazioni di avvenimenti esposti a conferma degli oroscopi (ed. di G. Kroll, Berlino 1908).
Bibl ...
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Storia
La più antica ripartizione politica e religiosa del popolo romano, attribuita a Romolo, il quale avrebbe diviso i cittadini in 30 c., 10 per ognuna delle 3 tribù dei Tizi, Ramni e Luceri. Di esse [...] culti propri e culti comuni, le Fornacalia e le Fordicidia. Sembra certo che delle c. facessero parte anche i plebei. Con la creazione dell’ordinamento centuriato, persero ogni importanza politica. La divisione del popolo in c. esisteva anche nei ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] cui provvide nel 451 un collegio di 10 magistrati patrizi (decemviri) e l’anno successivo un decemvirato misto, con 5 membri plebei. Frutto del lavoro furono 12 tavole di bronzo nelle quali erano incise le leggi: codice considerato sempre la base di ...
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BERNARDINO da Colpetrazzo
Leandro Perini
Nacque a Colpetrazzo nel contado di Todi il 25 nov. 1514 da Niccolò Croli e da certa Franceschina, "mediocri fortuna praeditis" (così Boverius, Annalium…, II, [...] fu che "da molti si teneva per ferma opinione, così da Prelati della Santa Chiesa come ancora da Signori temporali, gentilhuomini et plebei, che [l'Ordine] l'havesse havuto il suo principio da Bernardino Occhino da Siena" (Historia, I, p. 6). I frati ...
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BOSCHI, Giorgio Andrea
Giorgio Sàntha
Nato a Farigliano (Cuneo) il 24 febbr. 1664, entrò nel 1680 nel noviziato degli scolopi a Genova, prendendo il nome di Andrea di S. Sebastiano, e già nel 1687, [...] il diritto di studiare ed insegnare liberamente le scienze maggiori ad ogni classe di alunni, ricchi e poveri, nobili e plebei, diritto allora contestato dai padri polacchi della Compagnia di Gesù. Con la sua prudente energia riuscì pure a liberare ...
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CURIAZIO, Antonio Maria
Marina Caffiero
Nulla si conosce dei dati biografici né della formazione culturale di questo abate lombardo, storico ed economista, attivo fra l'ultimo trentennio del Settecento [...] , proponendo perciò, ancora una volta, di istituire scuole e collegi per i patrizi poveri, case di educazione per i plebei, indigenti, e di rinchiudere gli accattoni impotenti al lavoro nei consueti alberghi dei poveri.
Non si conoscono il luogo e ...
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Uomo che ha generato uno o più figli, considerato nella sua relazione con i figli stessi. Si dice anche di persona che abbia per legge autorità e mansioni paterne: p. adottivo, per adozione; p. putativo, [...] , soprattutto dei più poveri ed emarginati.
Storia
Presso gli antichi Romani si chiamarono patres i patrizi (in opposizione ai plebei) e i senatori. Pater familias Nella famiglia romana, colui che, non avendo ascendenti vivi in linea maschile, è il ...
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plebeo
plebèo (ant. raro plebèio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. plebeius, der. di plebs plebis «plebe»]. – 1. Della plebe, appartenente alla plebe dell’antica Roma: le magistrature p.; i consoli p.; persona di origine p.; come sost.: le lotte...
quindecenviro
quindecènviro (o quindecèmviro) s. m. [dal lat. quindecimvir, comp. di quindĕcim «quindici» e vir «uomo»]. – Ciascuno dei quindici membri del collegio sacerdotale (propr. quindecimviri sacris faciundis) dell’antica Roma, al quale...