La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] , apte a scrivere e favellare senza corruptela» (Alberti 1996: 15-16). La prima regola è di tipo descrittivo: «Ogni parola [...] toscana finisce in vocale: solo alchuni articholi de’ nomi in l et alchune prepositioni finiscono in d, n, r» (ibid.: 4 ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] in parole non marcate (ad es. bono / buono, véne / viene). Le succitate fonetiche non fiorentine, a cui si aggiunga quella toscana-orientale e dunque guittoniana, decidono pure i casi, per quanto minoritari, di e al posto di i in posizione atona: de ...
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Carlo Goldoni (Venezia 1707 - Parigi 1793) trascorse parte della fanciullezza a Venezia, e l’adolescenza e la giovinezza in varie sedi. Compì studi disordinati e concluse quelli di diritto. Avvocato a [...] quel Toscano che usavasi a’ tempi del Boccaccio, del Berni e d’altri simili di quella classe, ma come scrivono i Toscani de’ giorni nostri, quali si vergognerebbono di usare que’ riboboli che sono rancidi e della plebe, e abbisognano di commento e ...
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GIACOMINI TEBALDUCCI MALESPINI, Lorenzo
Anna Siekiera
Nacque ad Ancona il 29 febbr. 1552 da Jacopo di Lorenzo e da Elisabetta di Filippo Gondi. Per ragioni ereditarie i Giacomini avevano unito al cognome [...] tassiane, in Miscellanea di studi critici edita in onore di A. Graf, Bergamo 1903, pp. 571-582; Ulisse Aldrovandi e la Toscana. Carteggio e testimonianze documentarie, a cura di A. Tosi, Firenze 1989, pp. 32, 405-408, 440; A. Siekiera, Una disputa di ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] » (Bruni 1996). Se l’italofonia, cioè la capacità di parlare italiano, era ancora molto scarsa nella penisola (a parte in Toscana e a Roma, dove la distanza del dialetto dall’italiano era minore), la competenza passiva (la capacità di comprendere la ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] alla pronuncia: «Il c si pronunzi ce, ci, non ze, zi, come fassi in più luoghi; l’u si pronunzii tondo alla maniera de’ Toscani; non acuto come si suol da’ Francesi, e da’ Lombardi, la s sia ben distinta dalla z, e si faccia notare a cagion d’esempio ...
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Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] ’ dove di porta il cuore, p. 121).
L’uso di questa forma, che si diffonde anche nel resto del paese, tranne in Toscana, è influenzata dagli usi del passato prossimo nei mass media e riprende uno schema che si affermò in francese già nel secolo scorso ...
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L’epentesi (dal tardo lat. epenthĕsis, a sua volta dal gr. epénthesis «inserzione») è un fenomeno fonetico che consiste nell’inserimento di un suono non etimologico in una parola o una sequenza fonica. [...] ] nel caso di incontro tra due vocali: per es., due anatre si produrrà [dueˈgaːnatre] (cfr. De Blasi 1992: 748); in Toscana il crearsi di un nesso [nz] durante la produzione orale di in Svizzera porterà ad anaptissi di [ɪ] e quindi alla produzione di ...
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Leonardo (Vinci 1452 - Amboise 1519), è una delle figure più note nella storia della civiltà umana: il suo nome è, per antonomasia, sinonimo di genio, non solo in italiano, ma in molte altre lingue del [...] sue invenzioni, sulla solida base di partenza costituita da quell’ambiente fertile di artisti-ingegneri che operarono nella Toscana della seconda metà del Quattrocento, tra i quali spiccano ➔ Leon Battista Alberti e Francesco di Giorgio Martini.
Lo ...
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La definizione di gallo-italico, riferita tradizionalmente a un gruppo di dialetti settentrionali (piemontese, lombardo, ligure ed emiliano e romagnolo), è utilizzata anche per indicare nel loro insieme [...] alla luce dei rapporti di contiguità e interrelazione linguistica che hanno storicamente coinvolto un’area di contatto tra Toscana, Emilia e Lunigiana (Giannelli 1994), più problematica è la questione della presenza di parlate gallo-italiche nell ...
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toscanismo
(meno com. toscanéṡimo) s. m. [der. di toscano]. – 1. L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico: il t., quando non è naturale, diventa una posa e un difetto. 2. Parola, locuzione, modo proprio del parlare...
toscanita
toscanità s. f. [der. di toscano]. – L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico, per indicare l’aderenza maggiore o minore ai modi del parlare toscano: uno scrittore di elegante e sorvegliata t.; l’eccessiva...