botanica Tessuti di r. Nelle piante superiori, quelli interposti tra l’epidermide e i tessuti vascolari, come, per es., i parenchimi (➔). chimica In ingegneria chimica, corpi di r., i materiali impiegati in numerose operazioni unitarie (assorbimento di gas in liquidi, distillazione, estrazione con solvente, umidificazione) per aumentare la superficie di contatto tra le fasi fluide in seno alle quali avviene un trasferimento di materia. I corpi di r. devono essere leggeri e possedere buone caratteristiche di resistenza meccanica e chimica; sono molto utilizzati i materiali ceramici, i coke, i metalli, le materie plastiche. Le geometrie e le dimensioni dei corpi di r. devono essere scelte in base al criterio di ottenere valori elevati sia per la superficie specifica (superficie esterna dei corpi di r. riferita all’unità di volume) sia per la porosità del r. stesso (r. con valori troppo bassi del rapporto fra spazio non riempito e volume totale danno luogo a elevate perdite di carico).
Sono spesso impiegati i corpi di r. che hanno forma cilindrica (con diametro uguale all’altezza e spessore molto sottile: anelli Raschig), a sella, a spirale ecc.; si usano anche tipi modificati di anelli Raschig che presentano un divisorio diametrale (anelli Lessing) o elicoidi interni o piani diametrali incrociati o, come nel caso degli anelli Pall, alcuni dentelli tagliati sulla superficie cilindrica e ripiegati verso l’interno (in modo da favorire la circolazione del liquido anche sulla parete interna, che negli anelli Raschig tradizionali risulta meno bagnabile di quella esterna).
Le apparecchiature dove vengono sistemati i corpi di r. prendono il nome di colonne a r.; se l’operazione è un assorbimento, le apparecchiature vengono denominate più specificamente assorbitori a r. (➔ assorbimento). Le colonne a r., rispetto alle apparecchiature a stadi (per es., a piatti, forati o a campanelle), presentano il vantaggio di una minore perdita di carico a parità di portata e di un minor costo (soprattutto quando i fluidi in gioco sono corrosivi). Per contro le colonne a piatti sono più leggere e più facilmente pulibili, consentono prelievi laterali e possono essere realizzate con grandi diametri (non raggiungibili nelle colonne a r., in cui si avrebbe una cattiva distribuzione del liquido). tecnica In scienza delle costruzioni, materiali di r., i materiali impiegati per colmare i vuoti di uno scavo o per rialzare il piano di campagna di una zona di terreno, come si richiede generalmente nella sistemazione di cortili e piazzali all’interno di complessi industriali, o per il livellamento di zone depresse di terreno ecc. I r. sono effettuati con sabbia, ghiaia, pietrame di natura diversa o anche con materiali terrosi, purché, di norma, non contenenti argilla. Quando i r. servono per sistemare zone che vanno successivamente pavimentate, i materiali accumulati devono essere convenientemente costipati: si parla in tal caso di massicciate, ossature, vespai, massetti, voltine ecc.