Città del Brasile sud-orientale (6.093.472 ab. nel 2007; 12.500.000 ab. nel 2008 considerando l’intera agglomerazione urbana), capitale dell’omonimo Stato (43.696 km2 con 15.420.375 ab. nel 2007). R. è posta tra l’Oceano Atlantico e la parte occidentale della Baia di Guanabara, la cui entrata è dominata dalla grandiosa massa granitica del Pão de Açúcar («pan di zucchero»; 390 m) in cima al quale giunge una funivia aperta nel 1913. Nel 2012 la città è stata dichiarata dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità. La particolare fisionomia urbana della città, di straordinario impatto visivo, è strettamente legata alla morfologia del sito, caratterizzata da rilievi non elevati ma impervi (morros) e da strette aree pianeggianti. La stessa morfologia, insieme alla prossimità al mare, influenza, mitigandoli, anche i suoi caratteri climatici tipicamente tropicali. Le precipitazioni, che risentono dei venti provenienti da S e da SE, apportatori di elevate quantità di umidità, sono comprese tra i 1200-1600 mm annui. Gli inverni (giugno-settembre) sono quindi particolarmente miti e poco piovosi, le estati (dicembre-marzo) calde e piovose.
Sorta agli inizi del 16° sec. sul promontorio Morro do Castello, R. si è sviluppata lungo le adiacenti rive, le valli e i contrafforti che scendono dalla Serra da Carioca e dalla Serra do Mar. Tra il 1889, anno della proclamazione della repubblica, e il 1922, i suoi abitanti (carioca) passarono da 523.000 a oltre 1 milione di unità. Nei primi anni del Novecento il volto urbanistico della città cambiò radicalmente, con la bonifica delle aree paludose, l’apertura di nuove strade, la realizzazione del lungomare, di nuovi quartieri e parchi. Nel corso del 20° sec. sono poi stati inglobati una serie di altri centri, così da formare una vasta conurbazione. Conseguenza del rapido sviluppo è stato il formarsi, in periferia e vicino alle aree industriali, di insediamenti poveri (favelas), caratterizzati da un gravissimo disagio sociale. La crescita demografica, dovuta, prima, alla forte immigrazione dall’estero (Portogallo, Italia, Spagna) e, successivamente, dalle aree rurali interne, è ormai tra le più basse del Brasile. La città è divisa in due dalla Serra da Carioca e dal Corcovado (rilievo su cui si trova la statua del Cristo Redentore, alta 38 m). A N di questo si trovano il centro storico e quello degli affari. Il primo, lungo la Baia di Guanabara, è formato da edifici e chiese realizzati tra la fine del Settecento e l’inizio del Novecento. Il secondo è in posizione più interna e si sviluppa intorno all’Avenida Rio Branco e alla Praça Mauá. In direzione NO si estende uno dei maggiori assi viari, l’avenida Presidente Vargas (lunga 3 km e larga 100 m), che collega il centro con il parco Quinta da Boa Vista, lo stadio del Maracanã, i quartieri industriali e popolari occidentali. Nella parte meridionale della città si trovano i quartieri residenziali di Leme, Copacabana, Ipanema e Gávea. Tra la città antica, a N, e Copacabana, a S, su un’area bonificata sorgono i quartieri di Glória, Flamengo, Catete e Botafogo. Ampi lavori di ristrutturazione edilizia e urbanistica sono stati programmati in vista dei Campionati mondiali di calcio del 2014 e dei Giochi olimpici del 2016.
Città con lunga tradizione mercantile, R. è uno dei più importanti centri finanziari e industriali del paese (industrie metalmeccaniche, elettrotecniche, chimiche, farmaceutiche, grafico-editoriali, siderurgiche, del vetro, della ceramica, dei mobili e dei materiali da costruzione). Di grande rilievo le funzioni terziarie, legate ai trasporti, al commercio, ad alcuni servizi amministrativi (sempre conservati anche dopo la perdita, nel 1960, del ruolo di capitale federale a favore di Brasilia) e al turismo (con flussi particolarmente intensi durante il tradizionale carnevale). In particolare, fulcro di notevole importanza è il porto, che registra un sostenuto traffico commerciale e intensi flussi di passeggeri internazionali e nazionali. R. è inoltre sede universitaria e di numerose istituzioni culturali tra cui spiccano la Biblioteca nazionale (fondata nel 1810), l’Academia brasileira de letras, l’Instituto histórico e geográfico brasileiro e l’Academia brasileira de ciências. Importante centro aeroportuale (due aeroporti internazionali).
R. deve il suo nome («fiume di gennaio») ai navigatori A. Gonçalves e A. Vespucci che, approdati il 1° gennaio 1502 nella Baia di Guanabara, ritennero erroneamente di aver raggiunto la foce di un grande fiume. La baia fu annessa formalmente nel 1531 ai possedimenti del re del Portogallo. Nel 1555 un gruppo di ugonotti francesi guidato da N. Durand de Villegaignon vi si insediò, ma nel 1560 fu costretto ad andarsene; reinsediatisi, i francesi furono nuovamente espulsi nel 1565 da Estácio de Sá, che fondò in quell’anno la colonia di São Sebastião do Rio de Janeiro. Divenuta nel 1676 sede vescovile, R. fu eretta nel 1680 a capitale delle capitanie del Brasile meridionale. La scoperta di giacimenti auriferi nella zona a O della città (1693) determinò un notevole sviluppo di R., scelta come unico porto d’imbarco per l’oro estratto. Divenuta capitale del Brasile e residenza del viceré (1763), la città attraversò poi una fase di declino; nel 1808 la famiglia reale, fuggita dal Portogallo, vi si stabilì con la corte. Nel 1822, proclamata l’indipendenza del Brasile, R. divenne la capitale; fu poi capitale federale della repubblica (1889-1960) finché tale funzione fu trasferita a Brasilia.
Rimangono a R. testimonianze del barocco lusitano (chiese del monastero di S. Bento, Nossa Senhora da Candelária, convento di S. Antonio, Igreja da Glória ecc.), e imponenti arcate dell’acquedotto del 18° sec. (poi usato come viadotto). L’architettura ottocentesca riflette modelli francesi, così come le monumentali avenidas che all’inizio del 20° sec. avviano la trasformazione di R. in grande città moderna. Il piano del francese Alfred Agache (1930) fu solo in parte realizzato. Di grande importanza fu la presenza in Brasile (1929) di Le Corbusier, che elaborò anche studi sull’urbanizzazione della città. Ai nomi di L. Costa, O. Niemeyer, E.A. Reidy sono legati i successivi progetti urbanistici e i maggiori complessi architettonici: ministero dell’Educazione, poi Palacio da Cultura (1936-43, supervisione di Le Corbusier); i giardini pensili e quelli della piazza antistante, di R. Burle Marx, autore anche della sistemazione del Parque do Flamengo (1961). Notevoli i complessi residenziali di Reidy (Pedregulho, 1947-50; Gávea, 1950-58), di Costa (Parque Guinle, 1948-54), del gruppo diretto da L.P. Conde (torri Alfabarra, 1975-89); il Banco Boavista (1946) di Niemeyer, autore anche dell’ospedale Sul America (1950-52) e del sambodromo (1983); l’università, in gran parte di J.M. Moreira (1949-62, Ilha do Governador); l’Academia brasileira de letras di M. Roberto (1972-77), il Banco Safra (1988) di Conde.
Oltre al Museu de arte moderna (1954, A. Reidy, ricostruito dopo un incendio nel 1978), si ricordano il Museu nacional, il Museu nacional de belas artes, il Museu do Indio, il Museu histórico nacional, il Museu da Imagem e do Som (1965), ristrutturato da Conde.