Sostanza incoerente di colore bruno-rossastro che si forma sulla superficie del ferro esposto all’aria umida o a contatto con l’acqua (➔ corrosione). Chimicamente, è un ossido idrato di ferro, Fe2O3 • nH2O, formato per ossidazione del ferro all’aria in presenza di acqua. Il processo è accelerato dalla presenza di alcuni componenti atmosferici come anidride solforosa, nebbie saline ecc. Il processo di formazione della r. non risulta ostacolato nel tempo in dipendenza della scarsa adesione esistente tra lo strato superficiale formatosi e il metallo sottostante. Pertanto, allo scopo di evitare la progressiva distruzione di oggetti di ferro, bisogna ricorrere a sistemi protettivi di diversa natura ed efficacia.
In fitopatologia, nome di funghi parassiti Basidiomiceti dell’ordine Uredinali che, benché appartenenti a famiglie o a generi differenti, hanno come carattere comune quello di produrre sulle pianti ospiti delle pustole che emettono spore a guisa di polvere del colore della ruggine. Nel ciclo vitale delle Uredinali la moltiplicazione avviene in vari modi con produzione di picnidiospore, ecidiospore, uredospore, teleutospore e basidiospore; molte r. svolgono una parte della loro vita su piante diverse (r. eteroiche). Le r. attaccano con gravi danni le piante più svariate, coltivate o spontanee; fra le più note sono varie specie del genere Puccinia, caratterizzato da teleutospore bicellulari. La r. nera del grano (Puccinia graminis; v. fig.) è un parassita pericolosissimo, favorito dalle nebbie primaverili, che talvolta causa perdite quasi totali del prodotto. È tipicamente eteroica e ha per ospite intermedio il crespino; su culmi e foglie del grano forma uredosori con uredospore bruno-rossastre e teleutospore come polvere bruno-nera; sul crespino sviluppa i picnidi e gli ecidi. Le ecidiospore, binucleate, sono capaci di reinfettare il crespino, ma, come le uredospore, propagano la malattia solo se cadono su Poacee. Le picnidiospore, uninucleate, non sono invece capaci di infettare le Poacee, ma possono germinare sul crespino producendo micelio primario, che può, con un altro micelio primario compatibile, produrre micelio dicariotico dal quale si originano ecidi; oppure possono essere impiegate nella spermatizzazione, cioè penetrare direttamente in un micelio primario e qui dare inizio a un micelio dicariotico. Puccinia graminis attacca, oltre il grano, la segale, l’avena e altre Poacee, anche spontanee; tuttavia in essa si distinguono, solo per le proprietà biologiche, diverse forme, di cui ognuna è capace di infettare soltanto un gruppo di specie. Così pure in ogni forma biologica esistono razze che differiscono fra loro per patogenicità. Fenomeni analoghi sono stati osservati anche nelle altre r. dei cereali. La r. bruna del grano (Puccinia triticina) ha come ospiti intermedi alcune specie di Thalictrum; la r. striata della segale (Puccinia dispersa) ha come ospiti intermedi alcune Anchusa. Altri generi importanti sono Uromyces, Phragmidium, Gymnosporangium. R. bianca È nome improprio per la malattia determinata dal Fungo Ficomicete Albugo candida, parassita su varie Brassicacee e Capparidacee: si manifesta sulle foglie e su altri organi verdi sotto forma di pustole sottoepidermiche che alla fine erompono emettendo una polvere bianca costituita dai conidi; gli organi attaccati sono spesso ispessiti, distorti o atrofici, ma in complesso i danni non sono gravi; la malattia è diffusa in tutto il mondo su forme selvatiche e coltivate (rapa, cavolo, colza ecc.).
Di tutt’altra origine è l’alterazione della buccia dei frutti (pere, mele, pesche, agrumi, uva ecc.) detta rugginosità che si presenta sotto forma di macchie più o meno estese, ruvide, di color ruggine. È dovuta alla morte dell’epidermide e alla formazione di uno strato di sughero nel parenchima sottostante. Le cause sono: sfregamento dei frutti contro i rami, gelo, antiparassitari (polisolfuri, ecc.) e offese di animali.