In fisiologia, la funzione propria degli organi ghiandolari, di gruppi di cellule e talora di cellule isolate, che consiste nell’elaborazione o nella liberazione di particolari sostanze utili all’organismo, che vengono immesse direttamente nel torrente circolatorio o negli spazi interstiziali (s. interna) o che vengono riversate nell’ambiente esterno, per es. nel canale digerente (s. esterna); tale attività, dipendente anzitutto dal metabolismo cellulare, è regolata quantitativamente, e talora anche qualitativamente, sia dal sistema nervoso vegetativo, sia da un meccanismo umorale. A seconda che il secreto venga liberato nel torrente circolatorio, o nell’ambiente circostante le cellule secretrici, o all’esterno, la s. si definisce endocrina, paracrina o esocrina.
In fisiologia vegetale, formazione di prodotti del metabolismo che non hanno ulteriore impiego nella fisiologia della pianta (come gomme, mucillagini, oli essenziali, alcaloidi, cristalli di ossalato di calcio ecc.), ma che possono essere utili nella vita di relazione (difesa contro gli animali, richiamo di pronubi o di animali disseminatori). Alcune delle sostanze prodotte dal sistema secretore rimangono nella cellula o nel complesso cellulare che le ha prodotte, per es. nei canali resiniferi, altre vengono espulse. Anche nelle piante esiste una s. interna, per es., delle sostanze ormoniche.
In petrografia, aggregato minerale nodulare, fibrosoraggiato, a struttura concentrica ecc., che si forma nelle cavità di talune rocce per deposito di sostanze da parte di soluzioni mineralizzate circolanti o di gas endogeni. Le s. si distinguono dalle concrezioni perché il loro accrescimento avviene dalla periferia della cavità verso la parte centrale, che può rimanere vuota (come nelle geodi), oppure essere completamente riempita (come nelle amigdale). medicina Il formarsi (in corrispondenza di una superficie mucosa, di una ferita o di una piaga) di una essudazione sierosa, mucosa o purulenta, per lo più in seguito a fenomeni infiammatori o irritativi.