seggiovia Funivia a senso unico di marcia con fune unica chiusa ad anello e sempre in moto, alla quale sono fissate, mediante dispositivi di serraggio o aggancio, seggiole distanziate convenientemente tra loro, ciascuna destinata ad accogliere una o più persone. I dispositivi di sicurezza prevedono, oltre al freno di servizio, un freno di emergenza azionato da un contrappeso e agente direttamente sulla puleggia motrice; le rulliere sono munite di dispositivi contro lo scarrucolamento della fune; l’equipaggiamento motore dell’impianto prevede anche un motore di riserva, generalmente termico, destinato ad agire in caso di interruzione dell’energia elettrica. Le s. ad agganciamento automatico sono provviste inoltre di dispositivi di controllo della perfetta tenuta delle morse alla partenza. La s. ad attacchi fissi, apparsa negli USA nel 1937, si è rapidamente imposta per relativa semplicità ed economia di costruzione e di esercizio, soprattutto nei paesi dell’arco alpino, come impianto di risalita per sciatori. La s. ad agganciamento automatico, apparsa in Svizzera negli anni 1944-45, ha inizialmente registrato uno sviluppo più ridotto per la problematica connessa con l’attuazione e lo scioglimento del collegamento oltre che per i maggiori costi; per la maggior facilità nella salita e discesa dei viaggiatori, specialmente sciatori con gli sci ai piedi, si è comunque realizzata in seguito la costruzione di numerose s. di questo tipo.
Una particolare s. è usata in Marina, sulle unità militari per il trasbordo laterale, in navigazione, di personale o di materiale, tra due o più navi poste a breve distanza su rotte parallele e a uguale velocità; il dispositivo è costituito da una specie di grossa seggiola che, protetta da un’incastellatura, viene sospesa tramite un carrello a un robusto cavo portante, disteso sopracoperta tra i lati delle navi impegnate: il movimento di va e vieni a bordo dell’una e dell’altra viene assicurato da due cavi di manovra collegati all’incastellatura.