(o Sinigaglia) Comune della prov. di Ancona (115,7 km2 con 44.377 ab. nel 2008). La cittadina è situata sulla costa adriatica alla foce del fiume Misa. Fornita di porto costituito dal tronco inferiore del Misa canalizzato, è sede di industrie metalmeccaniche, alimentari, del mobilio, dell’abbigliamento e dei materiali da costruzione. Attiva la pesca e sviluppato il turismo balneare, favorito da ottime attrezzature ricettive.
Sena Gallica fu colonia romana, fondata intorno al 283 a.C., dopo la sottomissione dei Galli Senoni, dai quali prese il nome. Nell’82 fu devastata da Pompeo. Sede vescovile forse già dal 4° sec., fece parte della Pentapoli; passò successivamente, al tempo di Liutprando, sotto il dominio longobardo, finché fu compresa nella donazione di Pipino alla Chiesa. I papi non vi esercitarono tuttavia che una debole autorità, contrastata dall’ambizione di signori locali. All’inizio del 12° sec. si diede ordinamenti comunali; dalla fine dello stesso secolo è datata la sua fiera, una delle prime e più famose d’Europa, fino a tutto il 18° secolo. Infeudata nel 1210 con il resto della Marca da Ottone IV ad Azzo VI d’Este, essendo poi passata dal partito ghibellino a quello guelfo nel 1264, fu occupata e devastata dalle truppe di Manfredi. Nel 1280 la città sofferse di nuovo duramente da parte di Guido da Montefeltro. Da questi colpi S. risorse molto lentamente. Occupata per breve tempo da Pandolfo Malatesta nel 1306, interdetta in seguito alla ribellione delle città marchigiane, che poi tornarono alla Chiesa per opera del cardinale Albornoz (1355-57), fu poi alternativamente alle dipendenze dei Malatesta e della Chiesa, finché Eugenio IV e Niccolò V ne confermarono il possesso come vicariato a Sigismondo Malatesta, che si adoperò al risollevamento della città. Tornata nel 1462 alla dipendenza diretta della Chiesa, che confermò e ampliò le franchigie della fiera, fu data nel 1474 da Sisto IV al nipote Giovanni della Rovere, dal quale ebbe inizio la dominazione roveresca che, venuta in possesso del ducato di Urbino, continuò ad avere la signoria di S. fino alla devoluzione del ducato alla Chiesa, nel 1631. S. entrò a far parte del Regno d’Italia con il plebiscito del 1860.
Il nucleo urbano originario è segnato dai resti delle mura del 15° secolo. Notevoli: la rocca, eretta da B. Pontelli (1480-91) su resti di fortificazioni romane e trecentesche; il Palazzetto Baviera (fine del 15° sec.) riccamente decorato da stucchi di F. Brandani; il Palazzo Comunale (17° sec.) di M. Oddi e, soprattutto, i Portici Ercolani, importante opera di sistemazione urbanistica (18° sec.), costruiti da Alessandro Rossi, che realizzò anche la porta Lambertina (1751). Nei dintorni, la chiesa di S. Maria delle Grazie (1491, su disegno di B. Pontelli, all’interno Madonna del Perugino). Tipologia singolare è quella della pregevole Rotonda a Mare (1933, restaurata 2006).