Comune della prov. di Padova (32,8 km2 con 16.840 ab. nel 2008), situato al limite meridionale dei Colli Euganei, ai piedi del Monte Cero.
Città dei Veneti, tra le più potenti e floride dell’Italia settentrionale tra il 10° e il 3° sec. a.C., Ateste si mantenne indipendente dagli Etruschi e dai Galli e fu alleata di Roma (3° sec.) nelle guerre contro Galli e Cartaginesi. Semidistrutta dalle prime invasioni barbariche, perdette la sua fisionomia tradizionale di centro del commercio fluviale; quando nel 10° sec. risorse era un semplice borgo agricolo, infeudato da Ottone I a una famiglia longobarda, che in seguito dal luogo si denominò d’Este. Trasferitisi gli Estensi a Ferrara (1275), passò in signoria a Padova e da questa stabilmente a Venezia, nel 1405; nel 1829 dall’Austria ebbe il titolo di città. Civiltà atestina Civiltà dell’età del Ferro propria dei Veneti, che ebbe come centro Este. Di essa si conoscono pochissimo gli insediamenti di capanne seminterrate; molto meglio note sono le sepolture, tutte a incinerazione. Si distinguono 4 fasi: la I (9° sec. a.C.) è caratterizzata dall’ossuario fittile biconico-panciuto. Nella II (8° sec.) accanto all’urna biconica su piede compare l’ossuario situliforme. Vari elementi attestano contatti con l’ambiente villanoviano di Bologna. La III corrisponde alla fase orientalizzante etrusca. La IV (4°-2° sec.) termina con l’assorbimento da parte dei Romani della cultura indigena. L’aspetto più tipico di questa civiltà è costituito dalla lavorazione del bronzo laminato. Sui cinturoni, sui foderi di pugnali e spade e soprattutto sulle situle sono raffigurati scene tratte dalla vita quotidiana, animali reali o fantastici, di gusto orientalizzante, motivi geometrici.