Sila Massiccio montuoso situato nella parte centrale dell’Appennino Calabro, compreso, per un’estensione di circa 3300 km2, tra la Piana di Sibari e il Golfo di Corigliano, a N, il Marchesato, a E, i rilievi collinari tra Lamezia Terme e Catanzaro, a S, la valle del Crati, a O.
La costituzione geologico-litologica della S. comprende un vasto nucleo granitico orientale, preceduto verso O da una larga fascia anch’essa cristallina, gneissica e di scisti granatiferi, anfibolitici ecc., mentre lenti di calcari cristallini, dioriti quarzifere, serpentine ecc., la costellano specialmente a N e SO e altre di porfidi nella parte centrale. Basse e lunghe catene, la cui altitudine è compresa tra 1300 e 1900 m (altezza massima i 1928 m del Monte Botte Donato), la percorrono da O a E. La morfologia presenta forme rotondeggianti (timpe) alternate ad ampi ripiani che complessivamente formano un altopiano, nella cui parte centrale si trovano quattro laghi artificiali (Cecita o Mucone, Ariamacina, Arvo, Ampollino). La rete idrografica è formata dal sistema del Neto e dei suoi affluenti, oltre che da una serie di corsi d’acqua a carattere torrentizio affluenti del Crati o con foce nello Ionio. La vegetazione è composta, fino a 800 m s.l.m., da castagni, cerri, aceri e frassini mentre, a quote superiori, crescono il pino laricio (pianta tipica della S. il cui areale è di circa 40.000 ha), il faggio e l’abete bianco; molto vasta è anche la gamma di specie floristiche. L’ingente patrimonio boschivo (sin dall’antichità la S. è stata definita il Gran bosco d’Italia) ha subito notevoli danni tra gli anni 1930 e 1950, in parte sanati nei decenni successivi tramite un’importante opera di rimboschimento. La fauna comprende esemplari di lupo, cinghiali, sparvieri, poiane.
La S. viene comunemente divisa in S. Greca (dal nome tradizionale calabrese delle popolazioni albanesi ivi presenti) a N, S. Grande al centro, S. Piccola a S. Alcuni aggiungono la S. Badiale (parte orientale della S. Grande) dal ricordo della Badia di Fiore, fondata dall’abate Gioacchino nel 12° secolo. Oltre alle attività agroforestali e zootecniche, e alle industrie alimentari e del legno, grande importanza ha il turismo.
Il patrimonio floristico e faunistico della S. è tutelato dal Parco nazionale della S. (73.695 ha), istituito nel 1992, che ricomprende i territori già ricadenti nel Parco nazionale della Calabria (1968). Costituito all’origine da tre diverse aree, la S. Grande, la S. Piccola e una nell’Aspromonte (questa, distaccatasi nel 1989, costituisce dal 1994 il Parco nazionale dell’Aspromonte), il parco offre infrastrutture idonee a favorire la fruizione turistica.