spumante Vino speciale la cui caratteristica organolettica e merceologica più evidente, che lo diversifica da tutti gli altri, è rappresentata dalla notevole quantità di spuma che si forma quando il prodotto viene versato nel bicchiere. Esistono numerosi tipi di vini s., che differiscono tra loro per il tipo di vitigno utilizzato, per l’area geografica di provenienza, per la tecnologia produttiva, per l’origine dell’anidride carbonica (naturale o aggiunta artificialmente) ecc. Gli s. si possono distinguere in vini s. generici, senza indicazioni speciali o di annata, e vini s. DOCG (che sono Champagne per la Francia, Asti per l’Italia e Cava per la Spagna).
Il metodo tradizionale di produzione, denominato champenois, è quello che consente di ottenere i migliori risultati per quel che riguarda le caratteristiche organolettiche. Gli s. non derivanti da questo metodo sono ottenuti mediante fermentazioni molto più rapide, che vengono fatte avvenire in grossi recipienti ermetici.
Se il vino s. viene addizionato di anidride carbonica si ottiene il vino s. gassificato, che deve riportare sull’etichetta, la frase «ottenuto mediante aggiunta di anidride carbonica». Il titolo alcolometrico volumico totale delle partite destinate all’elaborazione dei vini s. deve essere di almeno 8,5%. Per quanto riguarda l’indicazione di una dicitura relativa al tipo di prodotto determinato dal tenore di zucchero residuo, essa deve essere riportata in etichetta mediante una delle seguenti diciture: extra brut se il tenore di zucchero residuo è compreso tra 0 e 6 g/l; brut se inferiore a 15 g/l; extra dry se compreso tra 12 e 20 g/l; dry (o secco) se compreso tra 17 e 35 g/l; medium dry (o abboccato o demi-sec) se compreso tra 35 e 50 g/l; mild (o dolce o doux) se superiore a 50 g/l.
I vini s. rappresentano all’interno del mercato dei vini un segmento piuttosto modesto in termini di volumi ma di rilievo per quanto riguarda l’incidenza in valore e il prestigio del prodotto. L’Asti è lo s. italiano più noto e più venduto all’estero.