Hall, Stuart McPhail. – Antropologo culturale giamaicano (Kingston 1932 - Londra 2014). Trasferitosi nel Regno Unito nel 1951, dal 1964 al 1968 è stato direttore del Centre for contemporary cultural studies presso l’Università di Birmigham, quindi docente di Sociologia presso la Open University (1979-97), poi professore emerito nello stesso ateneo, e presidente della British sociological association (1995–97). Fondatore negli anni Sessanta con E.P. Thompson, R. Williams e P. Anderson della rivista New Left Review, ha esteso il campo degli studi culturali ad aspetti quali la razza e il genere, fornendo un contributo sostanziale all’incorporazione dei paradigmi provenienti dalla scuola antropologica francese. Ritenuto il massimo teorico del multiculturalismo, su di esso ha esercitato un acuto pensiero critico evidenziando i meccanismi di dominazione soggiacenti ai modelli occidentali di integrazione. A H. si deve inoltre il recupero delle teorie gramsciane: di Gramsci H. è stato tra i principali studiosi anglofoni, e ne ha proficuamente impiegato i concetti di egemone e subalterno per analizzare le relazioni tra cultura dominante e cultura popolare, rilevando in quest’ultima la possibilità di costituirsi da oggetto di dominazione a forza sovversiva del pensiero dominante e dei rapporti sociali. Autore di numerosissimi saggi e articoli pubblicati su riviste scientifiche, tra i suoi scritti tradotti in italiano vi sono le raccolte di saggi Politiche del quotidiano. Culture, identità e senso comune (2006), Il soggetto e la differenza: per un'archeologia degli studi culturali e postcoloniali (2006) e il libro-intervista a cura di M. Mellino La cultura e il potere: conversazione sui cultural studies (2007).