Strumento regolatore atto a mantenere la temperatura di un corpo, di un fluido, di un ambiente ecc., a un valore predeterminato (v. fig.). Agisce generalmente sulle fonti di calore. Tale azione può essere: a) del tipo a tutto o niente, che impedisce l’afflusso del calore quando la temperatura raggiunge il valore predeterminato sulla scala dello strumento, e lo permette quando la temperatura scende al di sotto di tale valore; b) del tipo ad azione modulata, con continuità o a gradini, che permette la somministrazione del calore, al fine di mantenere la temperatura costante, secondo le esigenze. L’elemento sensibile alla temperatura (termoregolatore) può essere: a) a molla bimetallica, costituito da due sottili lamelle metalliche, con coefficienti di dilatazione termica diversi, che si deforma al variare della temperatura quando il valore di questa si discosta dal valore di taratura; b) con asticelle di metalli diversi riunite a una estremità; c) a soffietto a tenuta, con o senza capillare per comando a distanza (il soffietto è riempito con vapore, gas o liquido); d) a resistenza elettrica, costituito da un filo metallico la cui resistenza varia al variare della temperatura.
Apparecchio nel quale viene mantenuto costante il valore della temperatura. In particolare, nei t. a punto fisso, utilizzati nella taratura dei termometri, viene realizzato e mantenuto il valore della temperatura dei cosiddetti punti fissi, quali, per es., il punto di fusione o di ebollizione a pressione atmosferica di determinate sostanze o il loro punto triplo. In altri tipi di t. o camere termostatiche vengono eseguiti particolari lavori o esperimenti.