Tipografia Vaticana Tipografia ufficiale della Santa Sede. Suoi precedenti storici sono le stamperie fondate a partire dalla seconda metà del 16° sec. a Roma con funzioni analoghe. Nel 1561 Pio IV chiamò a Roma P. Manuzio per istituire una tipografia ufficiale, che alla fine del 1563 passò in proprietà del comune o ‘popolo’ romano. I prodotti più notevoli della Tipografia del Popolo Romano sono i Canones et decreta Concilii Tridentini (1563) e il Catechismus ex decreto Concilii Tridentini (1566).
Ancora più strettamente dipendente dalla Santa Sede era la Stamperia Vaticana che nel 1587 Sisto V fece allestire nei Palazzi Vaticani. La direzione fu affidata a D. Basa, mentre ad A. Manuzio il Giovane venne dato l’incarico di revisione delle edizioni (1590). I caratteri, latini e anche orientali, furono forniti alla stamperia dall’officina parigina di R. Granjon. Tra le edizioni della Stamperia Vaticana è di importanza particolare la Bibbia corretta secondo i principi tridentini (ed. riveduta da A. Manuzio, 1593). Dopo un lungo periodo di scarsa attività la stamperia della Santa Sede ebbe una notevole ripresa con Leone XII, nel 1825, pubblicando tra l’altro le opere di A. Mai. Una seconda ripresa di attività si ebbe nel 1884, sotto il pontificato di Leone XIII.
Nel 1626 Urbano VIII fondò la Tipografia Poliglotta della Sacra Congregazione de Propaganda Fide, allo scopo di fornire le pubblicazioni necessarie alle missioni. Dispose ben presto di un cospicuo materiale tipografico (23 alfabeti), accresciuto dai caratteri orientali ceduti dalla Stamperia Vaticana e dalla Tipografia Medicea Orientale. La creazione di nuovi caratteri fu affidata all’incisore S. Paolini. Stampò principalmente libri religiosi, grammatiche e lessici. Dopo la metà del 18° sec., sotto la direzione dell’erudito abate C. Ruggeri, ebbe un secondo periodo d’intensa attività.
Nel 1909 la Stamperia Vaticana e la Tipografia Poliglotta si unirono per formare la Tipografia poliglotta vaticana, denominazione sostituita nel 1991 dall’attuale, in concomitanza con una generale ristrutturazione dell’azienda disposta da Giovanni Paolo II. Compito peculiare della T. è la stampa degli atti pontifici e dei documenti ufficiali dei vari dicasteri e uffici della Santa Sede, cui affianca però anche un’importante attività editoriale per conto dei privati e pubblicazioni d’arte per i Musei Vaticani e per la Biblioteca Apostolica Vaticana; una speciale sezione provvede alla stampa dell’Osservatore romano (➔). La direzione tecnica e amministrativa è affidata, fin dal 1937, ai Salesiani.