Tunicati Subphylum di Cordati, Celomati Epineuri, chiamati anche Urocordati. Marini, comprendono circa 2000 specie dai più svariati aspetti, in prevalenza bentoniche litorali, ma anche di grande profondità, in parte pelagiche e tipiche costituenti del plancton marino. Si suddividono nelle classi (v. fig.): Appendicolarie, natanti pelagici, di aspetto larvale; Ascidiacei, le ascidie, fissi, solitari o costituenti spesso colonie; Taliacei, le salpe, planctonici solitari o coloniali.
La parete del corpo è costituita di epidermide e di uno strato sottostante di connettivo, ed è rivestita da una tunica (di qui il nome) semitrasparente formata di tunicina, sostanza composta prevalentemente da un polisaccaride simile alla cellulosa (60%) e da composti azotati (27%). L’asse scheletrico di sostegno caratteristico dei Cordati, la corda dorsale, può essere del tutto assente, come nei Taliacei, o essere presente solo allo stato larvale, come negli Ascidiacei, o può conservarsi per tutta la vita, come nelle Appendicolarie. I T. non sono metamerici e il celoma non si costituisce, come negli altri Cordati, per suddivisione del mesoderma in somiti, ma da un mesenchima emocelico da cui traggono origine anche i muscoli e gli elementi genitali: residui del celoma sono la cavità pericardica e quella degli organi riproduttori. L’apparato digerente comprende un’ampia faringe (intestino respiratorio), cui segue l’intestino digestivo, ripiegato ad ansa e distinto in esofago, stomaco (provvisto di ghiandole digestive) e intestino propriamente detto. Dalla bocca, che può essere provvista di un sifone boccale, si passa nella camera branchiale (faringe), aperta lateralmente in tanti stigmi ciliati, disposti in più serie, le fessure branchiali. Nelle Appendicolarie queste si aprono direttamente all’esterno, negli Ascidiacei e nei Taliacei immettono in una cavità peribranchiale o atriale, munita o no di un sifone cloacale. Medialmente e ventralmente nella parete della faringe decorre una doccia ghiandolare ciliata, l’endostilo, che convoglia e spinge verso l’intestino le particelle alimentari penetrate con l’acqua dalla bocca. La parte terminale dell’intestino si apre nella camera atriale. L’apparato circolatorio, aperto, consta di un cuore, circondato da una vescicola pericardica, dalla cui parete dorsale deriva, e comunicante in avanti con un seno medioventrale e all’indietro con un seno addominale dorsale: il sangue è incolore. Peculiare dei T. è la direzione della corrente sanguigna: dopo contrazioni cardiache che spingono il sangue in una direzione, in seguito a una pausa il cuore ricomincia a pulsare, ma spingendo il sangue in direzione opposta; si hanno così oscillazioni della corrente sanguigna nei due sensi piuttosto che una vera circolazione, la quale perciò non adempie a funzioni respiratorie. Il sistema escretore è costituito dai cosiddetti reni di accumulo. Il sistema nervoso è rappresentato negli adulti da un ganglio cerebroide dorsale all’intestino: manca un cordone nervoso (neurasse), eccetto che nelle Appendicolarie e nelle larve di Ascidie, dove esso deriva dal tubo neurale dell’embrione. Gli organi di senso dei T., eccettuate le Ascidie, consistono in un organo fotorecettore e in un organo di senso statico (statocisti).
I T. si riproducono sessualmente e anche agamicamente, per gemmazione, spesso con generazione alternante (metagenesi). Salvo pochissime eccezioni sono ermafroditi. I dotti genitali, quando sono presenti, sboccano in vicinanza dell’ano. Lo sviluppo è accompagnato nella maggior parte dei casi da metamorfosi, con una larva a forma di girino, provvista di un’appendice caudale in cui è localizzata la corda dorsale (da cui il nome Urocordati). Si dice oozoide l’individuo derivato dall’uovo fecondato e blastozoide quello derivato asessualmente dai processi di gemmazione e di metagenesi. Il gonozoide (o gonozoo) è l’individuo in grado di riprodursi sessualmente.