Fiume dell’Africa occidentale, il cui bacino ricade nel Burkina Faso e nel Ghana. È lungo 1600 km, ed è formato da due rami, il V. Nero e il V. Bianco. Il primo, più importante, ha origine da modesti rilievi a O di Bobo Dioulasso e, come il Niger, ha un primo tratto diretto da S-SO a N-NE con caratteri di maturità; poi, con brusco gomito, volge a S e diviene un fiume giovane, rapido, spesso interrotto da salti. Più a valle il fiume muta direzione volgendo a E, riceve il V. Bianco che viene dal paese dei Mossi ed è accresciuto dal V. Rosso; nel corso inferiore scorre tra foreste a galleria e sbocca nel Golfo di Guinea presso Ada con un delta articolato, in una zona di lagune. Ha piene grandiose da luglio a ottobre; in questo periodo forma, nonostante le frequenti interruzioni, una discreta via navigabile. Nel basso corso, in prossimità di Akosombo (➔), il fiume è stato sbarrato da una diga, che ha originato un grandioso bacino artificiale, il più ampio del mondo (oltre 8000 km2), che si estende fino a includere i tratti del V. Nero e del V. Bianco, a monte della confluenza, nonché del fiume Oti, altro importante affluente di sinistra.
Le lingue voltaiche costituiscono un gruppo di 53 lingue sudanesi parlate presso il V., secondo alcuni studiosi da considerare come semi-bantu. Possiedono classi nominali, ottenute mediante suffissi. L’affisso di classe distingue il nome dal verbo; in mancanza di affisso, l’ordine dei vocaboli permette di riconoscere le due categorie, in quanto il nome soggetto precede il verbo. Le desinenze sono vocaliche o nasali. Sono frequenti le labiovelari (gb, kp), e alla prima persona plurale molte lingue possiedono un pronome inclusivo e uno esclusivo.