Accademia fondata nel 1657 a Firenze da Leopoldo de’ Medici. Di ispirazione galileiana, è espressione del mecenatismo mediceo e si configura, da un punto di vista delle istituzioni, come un prodotto della vita di corte. In quanto tale, è strettamente dipendente dal gusto e dai programmi del principe e priva di rigide strutture (non ebbe statuto, sede, bilancio ecc.). Ne furono membri G.A. Borelli, C. Del Buono, A. Marsili, C. Dati, A. Oliva, C. Rinaldini, F. Redi, V. Viviani; in rapporto con l’Accademia furono, tra gli altri, il gesuita olandese H. Fabri, I. Del Buono, G. Montanari e M.A. Ricci. Nel 1667, anno in cui cessarono le riunioni, uscirono a cura del segretario L. Magalotti e senza il nome di alcuno degli accademici, i Saggi di naturali esperienze, bilancio ufficiale dell’attività dell’Accademia. I primi esperimenti ebbero per oggetto la pressione dell’aria, gli effetti del vuoto, il congelamento dei liquidi, le proprietà del calore, la propagazione del suono e della luce, i fenomeni magnetici e le attrazioni elettriche. Seguirono ricerche di matematica, acustica, termodinamica, idrostatica, meccanica celeste, fisiologia umana e vegetale, ottica.