In auxologia, la cosiddetta legge delle a. definisce una legge di crescenza, secondo cui i grandi segmenti dell’organismo, come il tronco da una parte e gli arti dall’altra, non crescono simultaneamente né parallelamente; una spinta di crescita per l’uno è accompagnata da rallentamento per l’altro; analogamente esiste un’a. tra crescita in lunghezza e crescita nello spessore, sia di tutto l’organismo sia di singoli segmenti.
a. di generazioni (o generazione alternante o metagenesi vegetale): successione, nel ciclo di sviluppo di una specie, di due generazioni o fasi differenti, una aploide (n) e l’altra diploide (2 n), che si alternano e dipendono da due modi diversi di riproduzione, uno agamico o vegetativo e l’altro gamico. La generazione aploide o aplofase, detta anche gametofito, perché dà origine ai gameti, deriva da una spora (aploide) formatasi per meiosi sulla generazione diploide o diplofase, detta perciò sporofito. L’aplofase finisce alla fusione dei gameti (gamia), la diplofase alla produzione delle spore. A seconda della lunghezza della fase aploide o diploide gli organismi si distinguono in: aplobionti in cui il ciclo vitale si svolge allo stato aploide e quello diploide è rappresentato solo dallo zigote; diplobionti nei quali lo stadio aploide è rappresentato solo dai gameti e tutto il ciclo vitale si svolge allo stato diploide; aplodiplobionti, nei quali l’aplofase e la diplofase si alternano con durata diversa nel ciclo vitale. L’a. si osserva nelle piante con riproduzione gamica, per cui si può dire che la gamia è collegata con la sporogonia.
L’ a. di generazioni è una successione di riproduzione sessuata e asessuata (➔ metagenesi). L’a. fra generazioni partenogenetiche e generazioni anfigoniche si chiama eterogonia.
A. studio-lavoro è la possibilità di alternare periodi dedicati all’istruzione e periodi dedicati a un’attività professionale o di lavoro. L’attenzione verso tale istituto si manifesta in relazione all’opportunità di favorire la ripresa dei corsi di istruzione secondaria superiore da parte dei soggetti che avevano abbandonato la scuola, o anche dopo una prima qualificazione professionale, e nella prospettiva della cosiddetta formazione continua o ricorrente.
Il comparire di certi fenomeni in sostituzione reciproca entro un sistema morfologico. L’a. può essere vocalica (detta anche apofonia); consonantica come in uralico, in cui si ha un’opposizione sistematica di consonanti semplici e intense con funzione morfologica; accentuativa come nel greco παιδεῦσαι e παίδευσαι. Un caso particolare è l’a. consonantica grammaticale (ted. grammatischer Wechsel) del germanico comune, per la quale nella coniugazione, in seguito alla modificazione conosciuta come legge di Verner, si alternano forme con consonante (fricativa) sorda e sonora (➔ Lautverschiebung).