In meteorologia, area di alta pressione limitata da un sistema di isobare chiuse intorno a una regione (centro dell’a.), nella quale la pressione presenta un massimo (fig. 1). Le caratteristiche termodinamiche e meteorologiche della zona atmosferica interessata da un a. sono opposte a quelle che si hanno in un’area ciclonica.
Si hanno due tipi principali di anticicloni. Il primo, detto fisso o permanente, è costituito da masse d’aria fredda dello spessore di alcuni chilometri, in leggero movimento; per solito non è collegato con un ciclone e in tal caso rimane in una stessa zona per molti giorni: tipico l’ a. delle Azzorre.
Il secondo tipo, detto mobile, è costituito da masse d’aria a temperatura più elevata di quella circostante, che si estendono fino a notevole altezza nella stratosfera; di solito è associato con un ciclone e si sposta con questo, a velocità anche notevole. Il moto dell’aria è discendente nella zona centrale dell’a., e negli strati bassi è di allontanamento dal centro; la direzione del vento al suolo non coincide con quella del gradiente di pressione, ma a causa della rotazione della Terra risulta deviata in senso orario nell’emisfero N, in senso antiorario nell’emisfero S (fig. 2: le isobare sono schematizzate con cerchi concentrici). Il vento è generalmente debole, il cielo si mantiene sereno lasciando così aperta la via a un intenso irraggiamento diurno e notturno, che determina al suolo temperature eccezionalmente basse d’inverno (anche con formazione di nebbia) e notevolmente alte d’estate.