Sostanza di natura proteica (immunoglobulina) che si sviluppa nel corso di una risposta immunitaria provocata da una molecola estranea (antigene) a cui si lega specificamente (➔ immunità).
A. catalitici A. capaci di catalizzare in modo efficiente e selettivo una reazione chimica (detti anche abzimi). Si legano fortemente allo stato di transizione del substrato della reazione in questione abbassandone l’energia con conseguente aumento della velocità di reazione. Ne sono stati ottenuti molti, capaci di accelerare le reazioni da mille a un milione di volte. La classe di reazioni per la quale se ne è trovato il maggior numero è l’idrolisi degli esteri. Notevoli potenzialità nella progettazione degli a. catalitici provengono dalla possibilità, offerta dalle tecniche di ingegneria genetica, di ottenere estesissimi repertori (libraries) di molecole anticorpali sulla superficie di fagi filamentosi. L’attività catalitica può in tal caso essere sfruttata per effettuare una selezione dei numerosissimi a. così espressi; per es., è possibile selezionare direttamente gli a. agendo sulla loro capacità di idrolizzare un legame chimico: una library fagica, arricchita in a. diretti contro lo stato di transizione della reazione di interesse, viene sottoposta a cicli di adsorbimento su fase solida utilizzando un substrato multifunzionale che, se riconosciuto e trasformato in prodotto da uno degli a. presenti, determina l’insorgere di una interazione tra quel particolare fago e la fase solida. In tal modo, gli elementi della library che catalizzano la reazione vengono intrappolati e diviene possibile isolarli.
A. fluorescenti A. marcati con una sostanza fluorescente, allo scopo di rendere visibile al microscopio in luce ultravioletta il complesso antigene-anticorpo; si utilizzano sia in diagnostica sia nella sperimentazione immunologica.
A. monoclonali A. liberati da cellule appartenenti alla stessa linea di proliferazione, o clone, capaci di riprodursi indefinitamente e dotati di una specificità molto elevata, attivi su un unico determinante antigenico. Poiché tali cellule hanno in vitro vita effimera, sono stati realizzati degli ibridomi mediante la fusione di un linfocito, prelevato dalla milza di un topo già immunizzato con un antigene opportunamente scelto, con una cellula di mieloma maligno di topo. Tali a. trovano ampia applicazione nella ricerca immunologica, radioimmunologica, in diagnostica e in oncologia.