anzianità Condizione anagrafica, ma anche biologica, psicologica e sociale di chi si trova nella fase avanzata del ciclo della vita, che segue l'età adulta o lavorativa. L'importanza e il ruolo dell'anziano variano a seconda del contesto storico, culturale, psicologico e sociale.
La condizione anagrafica dell'anziano muta a seconda dei tempi e delle società, in relazione all'aspettativa di vita: nella Roma imperiale, per es., la durata della vita media era di 22 anni, nell'Inghilterra medievale di 33; agli inizi dell'Ottocento negli Stati Uniti era salita a 49,2 e nel 1946 a 66,7 anni. Dopo la seconda metà del 20° sec. il nostro paese è diventato uno dei più longevi al mondo: nel 2005 la vita media era di ca. 78 anni per gli uomini e 83 per le donne. Nella società attuale l'avvio dell'età senile viene fatto corrispondere con il periodo successivo alla maturità, che è per molti l'età del pensionamento.
La condizione dell'anziano si caratterizza per una riduzione dell'efficienza fisiologica, motoria e cognitiva. Tuttavia le capacità di apprendimento e di memoria e l'efficienza intellettiva non subiscono necessariamente un vero e proprio decadimento; piuttosto vi sarebbe nell'anziano una modifica delle strategie cognitive e intellettive. La riduzione generalizzata delle attività, le condizioni di salute, i mutamenti nei rapporti familiari che caratterizzano questa fase della vita possono incidere sull'equilibrio affettivo e sulla qualità della vita. In particolare, l'uscita dal mondo del lavoro comporta un cambiamento di status sociale, che può essere accompagnato da una sensazione di inutilità non sempre compensata dagli affetti familiari.
L'età psicologica dell'individuo può essere diversa da quella biologica. Una buona attività fisica, una sana alimentazione, ma soprattutto una mente attiva vengono indicate come le cause del rallentamento della vecchiaia. Nella cultura occid. mantenersi giovani il più a lungo possibile per alcuni è diventato un valore irrinunciabile; nonostante rappresentino una quota crescente della popolazione, gli anziani hanno un peso minore rispetto a quanto succedeva in passato nella società rurale. In altre culture, invece, come in quella giapponese, essere anziano non significa privarsi di qualcosa (la giovinezza) ma acquisire qualcosa in più: l'onore e il prestigio.