Trasformatore monofase o polifase dotato di un avvolgimento unico per ciascuna fase, anziché di due avvolgimenti distinti, sicché una parte di esso è percorsa da entrambe le correnti, primaria e secondaria: precisamente, negli a. elevatori agisce da primario una parte dell’avvolgimento e da secondario l’intero avvolgimento, e il contrario avviene negli a. riduttori.
Nel caso di a. elevatore, la potenza effettivamente fornita al carico dal secondario, nota come potenza di costruzione, vale Pc=Pn(1−k), avendo indicato con k il rapporto di trasformazione (rapporto tra il numero di spire del primario e quello del secondario: N1/N2) e con Pn la potenza nominale dell’a.; invece, nel caso di a. riduttore, la potenza di costruzione vale Pc=Pn(1−1/k). Risulta evidente, in entrambi i casi, che la potenza nominale, per la quale si dimensiona l’avvolgimento primario, è minore della potenza erogata al carico dal secondario. Il vantaggio principale di un a., rispetto a un trasformatore ordinario, è dato dal minor numero di spire che sono necessarie per la sua realizzazione. Di contro a tale cospicuo vantaggio, sta l’inconveniente che primario e secondario risultano connessi galvanicamente e quindi non vi è isolamento fra essi.