Termine generico per i galleggianti di dimensioni limitate, ma con forme atte alla navigazione: con scafo di legno, di metallo o di materiale plastico, pontate o meno, con propulsione a remi, a vela, meccanica; destinate al traffico portuale marittimo o a quello fluviale e lacustre di persone o di cose. Le b. ricevono denominazione specifica dal loro impiego (da pesca, da salvataggio ecc.), dal sistema di propulsione, dal tipo di costruzione (pontata, a falche fisse o mobili ecc.); assumono anche denominazioni varie a seconda dei luoghi (peate, gondole, barchi e burchielli, sandoli ecc.). Tra le b. esotiche: le canoe dei fiumi americani; le piroghe, con o senza bilanciere, dell’Insulindia; l’umiak degli Eschimesi.
B. speciali sono: barca b. cisterna, adibita al trasporto dell’acqua dolce; barca b. di guardia, destinata come guardaporto oppure per effettuare ronde notturne in un determinato specchio d’acqua; barca b. fanale, galleggiante luminoso per segnalare la presenza di zone pericolose; barca b. pilota, usata dai piloti per portarsi sulle navi che devono pilotare (detta anche pilotina), costruita in modo da poter reggere bene il mare con qualunque tempo; barca b. pompa, fornita dell’attrezzatura occorrente per spegnere incendi che possono svilupparsi sulle navi in porto; barca b. per il genio pontieri, galleggiante di legno o di metallo con la prora rialzata e la poppa quadra a taglio verticale da potersi, occorrendo, accoppiare con un’altra; può servire sia per la costruzione di ponti militari sia per il trasporto di truppe o materiale.