Comune della Puglia (332,9 km2 con 84.465 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. Sorge a 13 m s.l.m. su un promontorio fra due seni di mare (detti di Levante e di Ponente), che formano il porto interno; questo comunica, per mezzo del canale Pigonati, con il porto esterno, chiuso a NE dall’isola di S. Andrea. Al di là si estende l’avamporto, limitato da una catena di isolotti, detti Pedagne, congiunti fra loro e con il continente da una serie di secche e di gettate. La città ha aspetto prevalentemente moderno dato che l’espansione al di fuori della cinta dei bastioni ha avuto luogo dopo il 1927 (anno in cui B. divenne capoluogo di provincia). Ampi quartieri residenziali si sono sviluppati a SO del centro storico (rioni Cappuccini e Commenda), a S del Seno di Levante (rione Perrino) e a NO e a N del Seno di Ponente (rioni Paradiso e Casale).
Il porto, profonda insenatura naturale, è uno dei più sicuri e importanti approdi dell’Adriatico. A partire dai primi anni 1960 ha assunto la funzione di promotore dello sviluppo, con l’istituzione del punto franco e dell’area industriale che si estende nelle adiacenze su una superficie di oltre 2000 ha, per un quarto occupata da grandi impianti chimici e petrolchimici della Montedison. Ne sono derivati profondi mutamenti della fisionomia e della struttura della città che, con Bari e Taranto, è uno dei vertici del cosiddetto ‘triangolo industriale pugliese’. Attivo è il movimento commerciale del porto; ancor più notevole il movimento passeggeri, di gran lunga il maggiore dei porti adriatici, soprattutto perché B. è capolinea di traghetti giornalieri per la Grecia.
Fondata secondo la leggenda dall’eroe Diomede, fu occupata nel 266 a.C. dai Romani, che ne fecero la base dell’espansione verso Oriente. Nel 2° sec. a.C. fu unita a Roma con la Via Appia. Nell’alto Medioevo subì varie occupazioni e saccheggi; nell’868 Ludovico II la prese ai Saraceni e la distrusse. Riacquistata importanza sotto i Normanni (1071), fu porto d’imbarco dei Crociati. Con gli Angioini, verso la fine del 13° sec. e nella prima metà del 14°, ebbe un notevole sviluppo commerciale; in seguito le lotte di successione nel Regno di Napoli e il terremoto del 1456 la ridussero quasi in rovina. Riavutasi ad opera di Ferdinando I d’Aragona, appartenne dal 1496 al 1503 ai Veneziani; dalla successiva dominazione spagnola ebbe un’amministrazione autonoma, ma ciò non impedì alla sua popolazione di partecipare nel 1647 ai moti promossi a Napoli da Masaniello. Carlo di Borbone (1744-59) ne riordinò l’amministrazione e il governo borbonico dopo la parentesi napoleonica (1806-15) ne fece un importante centro commerciale. Durante la Prima guerra mondiale fu la base principale delle azioni navali nell’Adriatico. Il 10 settembre 1943 Vittorio Emanuele III e il maresciallo Badoglio si rifugiarono a B., che rimase sede del governo italiano fino al suo trasferimento a Salerno (febbraio 1944).
Provincia di B. (1841 km2 con 385.235 ab. nel 2020). Include 20 comuni. La sua parte settentrionale ricade nell’altopiano delle Murge, quella meridionale nella Penisola Salentina. È una provincia prevalentemente rurale, con circa un terzo della popolazione attiva occupato in agricoltura. Predominano le colture legnose, in particolare quella dell’olivo. In crescita il settore terziario e in forte espansione anche il movimento turistico, con la creazione di insediamenti balneari attrezzati.