In pittura, disegno preparatorio a chiaroscuro o colorato tracciato su un foglio di carta grande e consistente, per riportarlo sulla superficie destinata all’opera finale, sia pittura, mosaico, arazzo o vetrata. Il trasporto avviene mediante incisione, ricalco dei contorni con una punta dura (che incide la superficie sottostante, per es. l’intonaco fresco), o con carta da trasporto intermedia, o per mezzo dello spolvero, che consiste nel bucare i contorni stessi del disegno con punta di spillo, facendo poi passare attraverso i fori, sulla superficie sottostante, una materia colorante in polvere contenuta in un tampone. Può inoltre essere riportato con la quadrettatura; indispensabile quando si debbano variare le dimensioni. Fra i c. celebri tuttora esistenti vanno ricordati quelli di Raffaello per gli arazzi vaticani e per la Scuola di Atene; fra quelli perduti, la Battaglia di Anghiari di Leonardo, la Battaglia di Cascina di Michelangelo.
Si considera c. il prodotto dell’industria cartaria con peso superiore ai 400 g/m2. Si fabbrica con le stesse materie prime adoperate per la carta, ma di qualità inferiore: cordame e sacchi vecchi, pasta di paglia e di legno bruna o cartaccia. La fabbricazione può essere fatta con macchine continue in piano analoghe a quelle usate per fabbricare la carta, ma più usata è la macchina in tondo con la quale il c. è formato per sovrapposizione di strati successivi sul cilindro superiore della pressa.
Miscuglio di legno e saliva con il quale alcuni Imenotteri (per es., Vespa) costruiscono il nido.