Classe di vermi Platelminti, tutti parassiti, viventi da adulti nell’intestino dei Vertebrati, allo stato larvale nei tessuti o nel corpo di Vertebrati o di Invertebrati. Hanno corpo per lo più nastriforme, distinto in un capo, detto scolice (A, B e C in fig.), in un collo e in uno strobilo, fatto di segmenti o proglottidi (da tre a quattro, fino a qualche centinaio). Lo scolice è provvisto di organi adesivi (ventose o botri) e, talvolta, di un rostello di uncini; nel collo si trova una zona proliferativa, dalla quale ha origine lo strobilo: i segmenti più prossimi allo scolice sono i più giovani, quelli lontani i più vecchi. Ciascuna proglottide possiede un apparato riproduttore ermafrodita (G in fig.) semplice (Monopilidi) o duplice (Dipilidi). I testicoli, versano i loro prodotti in canali eiaculatori e in un dotto deferente che sbocca in una borsa o tasca del cirro (talora estroflettibile) che si apre nel poro genitale esterno (H in fig.). In genere si hanno due ovari riuniti da un collettore, che si prolunga nell’ovidutto, nel quale sbocca la vagina. Nell’ovidutto sbocca inoltre il vitellodutto che parte da un organo elaboratore del vitello (vitellogeno). Lo stesso ovidutto, attraversato un gruppo di ghiandole unicellulari (ootipo) che formano il guscio chitinoso dell’uovo, si continua nell’utero, il quale si sviluppa man mano che si riempie di uova. Ordinariamente manca di sbocco all’esterno; la dispersione delle uova avviene con la rottura e il disfacimento della proglottide. I C. sono animali parenchimatosi privi di cavità generale del corpo e di apparato digerente; assorbono il nutrimento attraverso la sottile cuticola che ne riveste il corpo, al di sotto della quale si trova un sacco muscolare che delimita internamente il parenchima. Due cordoni longitudinali nervosi percorrono le proglottidi dipartendosi da una massa centrale gangliare nello scolice. Il sistema escretore o acquifero consta di una rete di canalicoli nel parenchima facente capo a cellule a fiamma (protonefridi): i prodotti di escrezione sono convogliati in due canali longitudinali laterali che si aprono all’esterno, di regola con sbocchi accessori nei singoli articoli. L’uovo, per lo più provvisto di un guscio chitinoso talora opercolato, si sviluppa in una larva esacanta (D in fig.) o oncosfera, globosa e munita di sei uncini chitinosi disposti in paia, mediante i quali perfora la parete intestinale degli ospiti intermedi per poi incistarsi nei muscoli. In un ospite intermedio, che ha ingerito l’uovo, la larva si sviluppa in un verme cistico (➔ cisticerco; E e F in fig.), che, ingerito con le carni o con il corpo che lo contengono, dà luogo alla forma adulta di ‘verme a nastro’. In alcuni C. (botriocefalo) si può avere una terza forma di passaggio, fra larva esacanta e verme cistico, nel corpo di un terzo ospite (➔ procercoide). I C. si distinguono in due sottoclassi: Cestodari ed Eucestodi. Se ne conoscono più di 3000 specie.
La sottoclasse dei Cestodari da alcuni autori è considerata classe a sé stante. In genere parassiti di pesci d’acqua dolce e marini, non hanno il corpo diviso in proglottidi, talvolta mostrano tracce superficiali di segmentazione. Possiedono una formazione adesiva simile allo scolice; talora, una o due ventose. La larva, detta licofora, è provvista di 10 uncini, diversa da quella esacanta degli Eucestodi. Comprende gli ordini Anfilinidei e Girocotilidei.