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climax

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In ecologia, lo stadio finale stabilizzato di una successione (➔) ecologica. In un ecosistema in sviluppo si rilevano processi di modificazione della struttura e della costituzione della comunità biotica, che a loro volta inducono modificazioni sull’ambiente. In pratica la successione ecologica è controllata dalla comunità (autopoiesi) anche se i fattori fisici determinano molti parametri dello sviluppo. Allo stadio di c. il sistema raggiunge il massimo della biomassa e le interazioni tra le varie specie della comunità sono esclusivamente di tipo positivo; inoltre non c’è accumulo netto di materia organica perché la produzione è perfettamente bilanciata dal consumo. La condizione di c. praticamente non viene mai raggiunta; lo stato stazionario, in effetti, è incompatibile con l’ecosistema e la nozione di c. viene riferita a comunità più o meno stabili che si rilevano negli stadi avanzati delle successioni ecologiche, in assenza di perturbazioni esterne. Le comunità dette di c. sono denominate in base all’associazione vegetale che le caratterizza: Quercetum, Fagetum ecc. Il disclimax è una condizione di c. di disturbo mantenuto da circostanze, come interventi dell’uomo, pascolo eccessivo, incendio ricorrente, che determinano una comunità vegetale relativamente stabile, ma diversa da quella di climax. Lo pseudoclimax è invece uno stadio della successione ecologica che si stabilizza grazie all’intervento, periodico o costante, di fattori che non permettono l’evoluzione verso il c., quali il fuoco o il vento. Esempi di pseudoclimax sono la macchia mediterranea, che non evolve verso il bosco a causa dell’azione costante dei venti salmastri, o la savana africana, la cui evoluzione è bloccata dal ricorrere periodico degli incendi.

Per il c. in linguistica, ➔ gradazione.

Vedi anche
ecologia Studio delle interrelazioni che intercorrono fra gli organismi e l’ambiente che li ospita. Si occupa di tre livelli di gerarchia biologica: individui, popolazioni e comunità. 1. Cenni storici L’ecologia, come disciplina scientifica, ha avuto origine intorno alla metà del 19° secolo. Il termine fu introdotto ... pascolo Tratto più o meno esteso di terreno coperto di erbe spontanee che non vengono falciate, totalmente o in parte consumate sul posto dagli animali erbivori. ● pascolo permanenti molto ricchi sono diffusi dove esistono favorevoli condizioni di vegetazione per fertilità del suolo, mitezza del clima o per ... biocenosi (o comunità biotica) In ecologia, complesso di popolazioni animali e vegetali che vivono e interagiscono fra loro in uno stesso ambiente, o biotopo, con il quale formano un ecosistema (➔). L’entità delle interazioni tra le specie che compongono una biocenosi è più forte nelle comunità mature, dove i ... bioma Complesso di comunità climax (➔) mantenuto dalle condizioni ambientali di una regione e distinto da altre comunità. È costituito da una o più comunità climax principali cui si affiancano altre comunità a vari stadi della successione ecologica. Ogni bioma si estende su vaste aree geografiche; i bioma ...
Categorie
  • ECOLOGIA in Biologia
  • ECOLOGIA ANIMALE E ZOOGEOGRAFIA in Zoologia
  • ECOLOGIA VEGETALE E FITOGEOGRAFIA in Botanica
Tag
  • ASSOCIAZIONE VEGETALE
  • MACCHIA MEDITERRANEA
  • ECOSISTEMA
  • BIOMASSA
  • SAVANA
Vocabolario
clìmax
climax clìmax s. m. [dal gr. κλῖμαξ f., propr. «scala», passato anche in lat. tardo, climax f.; nelle accezioni 2 e 3, per influenza dell’uso ingl.]. – 1. Figura retorica, detta anche gradazione o gradazione ascendente, consistente nel...
pedoclìmax
pedoclimax pedoclìmax s. m. [comp. di pedo-2 e climax, nel sign. 3]. – In biologia, termine che designa il tipo di suolo caratteristico di un climax vegetale.
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