In biologia, forma di mimetismo per cui un organismo mostra una colorazione, un disegno o una forma che lo rendono simile al substrato su cui vive. Serve a proteggere l’organismo da quei predatori, come Uccelli e Rettili, che cacciano a vista; o viceversa è usato da predatori che cacciano all’agguato. Fra i casi di c.: la farfalla indiana Kallima imita perfettamente una foglia secca; i Fasmoidei, noti anche come insetti-stecco, sembrano dei ramoscelli e sono indistinguibili nella vegetazione (Bacillus rossius, Clonopsis gallica); i Coleotteri verdi del genere Cassida si confondono con le foglie di cui si nutrono, sia per il colore sia per la forma appiattita del corpo che elimina le ombre. Negli animali che vivono su fondi non uniformi, la somiglianza con l’ambiente esterno si ottiene per mezzo di disegni a macchie e a strisce (colorazione disruptiva) che riprendono la varietà del substrato. Colorazioni analoghe si rilevano anche nei Rettili e negli Uccelli. Alcuni animali hanno la capacità di modificare la propria colorazione spostandosi da un substrato a un altro: questa capacità è legata alla presenza di cromatofori. Il Fasmoideo Carausius morosus cambia colore dal verde al bruno, a seconda del colore dominante dell’ambiente in cui si trova. La funzione protettiva del c. è generalmente presunta e solo in alcuni casi è stata dimostrata sperimentalmente.