elettricità animale Complesso di fenomeni elettrici che si verificano all’interno degli organi e dei tessuti animali (➔ elettrofisiologia).
Varie specie di Pesci (Elasmobranchi e Teleostei) posseggono organi elettrici, derivati da trasformazione di fibre muscolari e forse anche di ghiandole cutanee, e innervati diversamente a seconda della posizione che occupano. Sono tipicamente costituiti (come nelle torpedini, ove sono situati ai lati del tronco e perciò innervati dal VII, IX e X nervo encefalico) da uno stroma di sostegno, da un connettivo mucoso, che esplica funzioni di isolante, e dalle cosiddette piastre elettriche, ciascuna formata da un elemento muscolare di tipo striato appiattito come una lamina (elettrolemma), sulla quale si distende una rete derivata dal ramificarsi di un nervo motorio. L’elemento muscolare si espande sulla faccia opposta dell’elettrolemma in papille riccamente vascolarizzate. Tutto l’organo funziona come un condensatore elettrico: le singole piastre si caricano eccitate dal nervo che vi si sfiocca e la scarica elettrica dell’organo mette in corto circuito tutte le piastre. Fra i Selaci, posseggono organi elettrici sviluppati le torpedini, mentre quelli delle razze sono meno potenti. Fra i Teleostei ne sono forniti il gimnoto, l’anguilla elettrica e il malatteruro. Le scariche deboli (meno di 1 V) sono usate in navigazione e comunicazione, quelle forti (fino a 600 V nel gen. Electrophorus) per predazione e difesa.