Nell’antico calendario romano, i giorni dell’anno, indicati con la sigla F., in cui era lecita (fas) la trattazione degli affari pubblici e privati (contrapposti a nefasti). Il termine significò presto il calendario stesso. Dei calendari lapidei ritrovati, i più antichi e importanti sono i F. Anziati, di età anteriore a Cesare. Il calendario era di solito accompagnato dalla lista dei magistrati eponimi, per cui si affermò l’uso di indicare con il nome di F. consolari le liste dei consoli; in seguito la consuetudine fu estesa alle liste dei trionfi dei generali ( F. trionfali), che indicavano il nome del trionfatore, il popolo debellato, il giorno e il mese del trionfo. F. consolari e F. trionfali erano incisi sui piloni dell’arco di Augusto nel Foro Romano votato nel 31 a.C. dopo il trionfo aziaco, o anche sull’arco eretto negli anni 18-17 a.C. dopo il trionfo partico.
I frammenti delle tavole dei F. – rinvenuti nel 1546 e ricomposti, con il concorso di Michelangelo, nel palazzo dei Conservatori in Campidoglio – sono indicati con il nome di F. capitolini: quelli consolari registrano la serie dei consoli dall’inizio dell’età repubblicana al 13 d.C.; quelli trionfali vanno da Romolo fino a L. Cornelio Balbo (19 a.C.). Base per la loro redazione furono probabilmente gli Annales maximi compilati raccogliendo le notizie della cronaca che i pontefici massimi redigevano anno per anno fissandovi il ricordo degli avvenimenti più significativi.