In economia, f. commerciale, documento che il venditore trasmette al compratore nel momento in cui avviene la consegna, specificazione o spedizione della merce venduta, e che contiene tutte le condizioni relative alla merce, al prezzo e al pagamento. Menzione della f. commerciale, in particolare per le esigenze di documentazione e di controllo sulle operazioni commerciali, si ha nella legislazione negli art. 2214, 2220 e 2711 c.c. La f. rientra fra le scritture contabili dell’imprenditore e, più precisamente, fra le scritture giuridiche che questo deve tenere. Dall’istituzione, nel 1973, dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) nel sistema tributario italiano, la f. commerciale è divenuta uno degli strumenti fondamentali atti a garantire il meccanismo di applicazione dell’imposta stessa (art. 21 d.p.r. 633/26 ottobre 1972). La legge ha infatti previsto, per ciascuna operazione imponibile, la specifica emissione della f. (parcella, nota o documento equipollente). Quest’ultima deve contenere tutti gli elementi necessari per individuare la natura e l’oggetto dell’operazione, i soggetti tra cui la stessa è effettuata, nonché la base imponibile, l’aliquota applicabile e l’ammontare dell’imposta, distintamente indicati nell’ipotesi che si rendano applicabili aliquote diverse. L’art. 14 d.p.r. 600/29 settembre 1973 stabilisce che i soggetti obbligati alla tenuta di scritture contabili devono in ogni caso tenere anche i registri prescritti ai fini dell’IVA, tra i quali è compreso il registro nel quale devono essere annotate le f. emesse: ne deriva pertanto per tali soggetti un obbligo di fatturazione anche ai fini delle imposte dirette.