(gr. Φίλιπποι) Nome imposto da Filippo II di Macedonia alla città di Crenides in Macedonia, dopo la conquista nel 358-57 o 357-56 a.C. Divenuta colonia romana (Iulia Augusta Philippensis), la città fu sede della prima comunità cristiana in Europa, fondata da s. Paolo, che iniziò la sua predicazione nella casa di preghiera della locale colonia giudaica. Conquistata dai Goti (473), fece poi parte dell’Impero bizantino; la città fioriva ancora nel Medioevo.
Gli scavi hanno messo in luce importanti resti della città antica a partire da rilevanti tratti delle mura di Filippo II, in cui si aprono porte monumentali. La Via Egnazia costituiva il decumano massimo della colonia romana. L’acropoli classica, con resti di castello bizantino, è cinta di mura del 4° sec. d.C. con sovrastrutture bizantine. Il teatro risale al 4° sec. a.C. e fu rimaneggiato in età romana; vicini sono un santuario di Silvano e uno dedicato a divinità egiziane. Il foro fu regolarizzato sotto gli Antonini, circondato da portici con scalinata, con rostri centrali, fontane, una biblioteca e due templi. Due gli impianti termali lungamente in uso. Fra i monumenti cristiani una basilica ai piedi dell’acropoli (4° sec.) e la grande basilica Direkler (5° sec.), fondata in un ginnasio antoniniano.
Nella battaglia di F., combattuta nel 42 a.C., l’esercito dei repubblicani Bruto e Cassio fu vinto da quello dei triunviri guidato da Ottaviano e M. Antonio.