Ordine (secondo alcuni autori sottordine) di Protozoi Sarcodini Rizopodi. Organismi eterotrofi, abbondantemente rappresentati in tutte le comunità marine, dalla intertidale alla batiale, dalla bentonica alla planctonica. Sono dotati di un guscio, o nicchio, o scheletro, di solito concamerato, in genere calcareo, talvolta siliceo o di pseudochitina. Il guscio ha diametro di 0,01-190 mm e può avere forme molto diverse; è attraversato da uno (imperforati) o numerosi (perforati) pori o foramina (da cui il nome) da cui fuoriescono i rizopodi ramificati e anastomizzati fra loro (mixopodi). La cavità del guscio può essere unica (monotalami), o consistere di più camere (politalami). Vari tipi di gusci (v. fig.) si distinguono secondo le modalità di accrescimento e di apposizione di nuove camere su quella iniziale. Hanno protoplasma multinucleato; spesso con un nucleo più grande degli altri e con svariati inclusi, gocciole oleose, pigmenti, granulazioni, sostanze di riserva o di escrezione, di rado con vacuoli pulsanti. Si riproducono sia asessualmente sia sessualmente, spesso con una più o meno regolare alternanza di generazioni. La riproduzione asessuale, comune nei monotalami, si compie per una sorta di gemmazione; nei politalami, invece, un processo di gemmazione si realizza, ma non a scopi riproduttivi, allo stadio di conchiglia semplice iniziale, quando l’individuo è piccolissimo; in questo caso però la gemma non si separa, ma continua a ‘gemmare’ progressivamente le altre camere. La riproduzione avviene sempre per scissione multipla, che nelle forme microsferiche (quelle con camera iniziale piccolissima) dà origine a cellule ameboidi e agamiche (spore); nelle macrosferiche, a gameti flagellati (isogameti) che, coniugandosi, danno un nuovo individuo. Eccezionalmente anche la forma macrosferica può riprodursi per via agamica.
Si dividono in cinque sottordini: Allogromiina, Fusulinina, Miliolina, Rotaliina e Textulariina.
I F. si ritrovano fossili a partire dal Cambriano e raggiungono l’apogeo del loro sviluppo nel Terziario inferiore; le gigantesche Nummuliti formano da sole estese masse di calcari. I loro scheletri hanno lasciato tracce in tutti i terreni, importanti costituenti dei sedimenti oceanici. Hanno estremo rilievo in paleontologia per la determinazione delle unità biostratigrafiche che permettono la datazione e la dettagliata correlazione dei terreni, fino all’individuazione dell’unità fondamentale ( zona), caratterizzata da un fossile tipico. Singole famiglie prevalgono in determinate ere o periodi geologici.