Disciplina relativa all’archeologia e alla storia dell’arte, che studia i temi figurativi (inizialmente, soprattutto nella storia dell’arte antica, il ritratto nel suo valore storico-documentario; in generale, sia l’insieme sia i singoli elementi, grafici e compositivi, fondamentali o accessori, della composizione; le positure, i gesti, gli attributi dei personaggi rappresentati), allo scopo di decifrarne i soggetti, e rintracciarne le derivazioni, le persistenze, le mutazioni. Essa contribuisce in tal modo a ricostruire i rapporti tra l’opera d’arte e il contesto storico culturale che l’ha prodotta, a riconoscere fattori che abbiano potuto incidere sui suoi aspetti stilistico-formali, a rilevarne analogie e legami con altre simili opere o altri ambiti di produzione.
I. musicale Disciplina musicologica che studia le rappresentazioni figurative di soggetti musicali. In particolare, la ricerca iconografica può fornire informazioni relative alle biografie dei musicisti e agli ambienti della musica; alla forma, alla struttura e ai dettagli organologici degli strumenti musicali; alla prassi esecutiva e alle occasioni della musica; al ruolo storico, intellettuale e culturale della musica. L’i. musicale, che applica metodi propri sia della storiografia musicale sia di quella artistica, costituisce uno strumento importante nella comprensione di tutte le culture musicali, rappresentando talvolta l’unica fonte di informazioni disponibile.
Le fonti figurative che possono interessare lo studio iconografico musicale sono molteplici: fotografie, pitture, sculture, stampe, incisioni, ceramica, illustrazioni, manoscritti, decorazioni su mobili o su strumenti musicali, scenografie, strutture architettoniche per esecuzioni musicali, copertine di dischi e di CD ecc. Tenendo presente che ogni immagine (anche una fotografia) è un’interpretazione selettiva della realtà, nell’indagine è necessario valutare l’attendibilità dell’immagine, prendendo in esame il grado di astrazione formale, l’intento estetico, l’eventuale ingenuità o inesperienza tecnica dell’ideatore. Risulta quindi importante conoscere le metodologie dell’i., documentandosi sulle tradizioni soggiacenti al modo di percepire un particolare soggetto, sulle fonti testuali e letterarie, sui contesti storici, culturali e artistici di ogni immagine preoccupandosi anche della ricezione e fruizione dell’opera d’arte da parte del committente e del pubblico.
Negli ultimi decenni del Novecento, l’interesse per l’i. musicale è cresciuto notevolmente, concretizzandosi in studi e pubblicazioni, convegni, corsi, seminari per la catalogazione, tesi di laurea. Per facilitare l’accesso a un numero più ampio possibile di raffigurazioni musicali, in vari musei e gallerie si è dato inizio a una catalogazione sistematica di opere figurative, sulla base di schede descrittive impostate nel 1981 dal Répertoire International d’Iconographie Musicale (RIdIM), con sede a New York.