Movimento letterario (ingl. imagism) sorto a Londra tra il 1912 e il 1914. Suo iniziatore fu E. Pound che, in un articolo apparso nel 1913 sulla rivista statunitense Poetry (A few don’ts by an imagiste; trad. it. Alcune cose da non fare, 1954), proponeva un nuovo modo di intendere e di fare poesia, fondato sullo spostamento dell’accento dall’io, epicentro della poesia romantica, alla cosa, dal soggetto all’oggetto. L’immagine, ovvero «ciò che presenta un complesso intellettuale ed emotivo in un istante di tempo», deve associarsi alla brevità in una poesia da cui è bandito l’uso di ogni parola superflua e di ogni aggettivo che non sia portatore di un arricchimento di significato. Il nuovo canone era esemplificato da alcune poesie di Pound e di H.D. (Hilda Doolittle). Secondo Pound gli antecedenti dell’i. sono da individuare nella semplicità sintattica del primo Yeats e nella poesia di F.M. Ford. Discussa è l’influenza che su Pound e sulla poetica dell’i. può aver esercitato la conoscenza della poesia cinese e giapponese, soprattutto per quanto riguarda il canone della brevità. Nel 1914 l’antologia Des imagistes riuniva, secondo criteri di omogeneità più apparenti che reali, testi di R. Aldington, F.S. Flint, F.M. Ford, H. D., D.H. Lawrence, T.S. Eliot, J. Joyce, W.C. Williams e dello stesso Pound. Questi nello stesso anno si allontanava dal movimento, che continuava, con la pubblicazione di altre antologie, sotto la guida della poetessa statunitense A. Lowell.