In senso generico, organismo architettonico aperto su uno o più lati, sorretto da pilastri o colonne. La l. è nota e usata in tutti i tempi (loggetta delle Cariatidi nell’Eretteo sull’Acropoli di Atene; in edifici medievali, l. del palazzo dei Papi a Viterbo o del Palazzo Ducale di Venezia; in edifici quattrocenteschi, l. dei Cavalieri di Rodi a Roma o in vari palazzi e ville dal Rinascimento in avanti). Con lo stesso nome si indicano pure le gallerie con colonnati o arcate che si svolgono sopra al pianterreno intorno ai cortili di complessi conventuali o nei palazzi (L. di Raffaello nei palazzi vaticani ecc.), e alcuni portici pubblici tradizionalmente destinati sia a uso civico, sia per attività produttive, commerciali o assembleari (L. dei Lanzi a Firenze; L. del Capitanio a Vicenza; L. del Mercato Nuovo, dette comunemente del Porcellino, a Firenze o L. degli Osi a Milano).
L. delle benedizioni Quella che in alcune basiliche romane si svolge sopra al pronao della chiesa, da cui il pontefice è solito impartire la benedizione ‘urbi et orbi’.
L. di un ovario o di un frutto è sinonimo di loculo .
La l. dell’antera è parte della teca, formata da 2 loculi, o sacchi, pollinici.
Nella terminologia massonica, indica sia il locale adibito a riunione dei massoni, sia il gruppo degli appartenenti a una sezione che si riunisce in un medesimo locale, sia anche l’assemblea, la riunione dei fratelli massoni. L’organo centrale da cui dipende un gruppo di l. è chiamato Gran l. (o Grande Oriente). Storicamente, il termine deriva dal nome delle baracche costruite sul luogo di lavoro dalle corporazioni edilizie medievali, per servire, oltre che come ricovero, quale luogo di riunione per i soci muratori (➔ massoneria).