Popolazione italica di origine sannitica, stanziata nella regione (cui diede il nome Lucania), già occupata dagli Enotri, dal 5° sec. a.C. Menzionati per la prima volta dallo storico Polieno, i L. erano organizzati in comunità indipendenti che si univano sotto un comando unico in caso di pericolo; il villaggio costituiva la forma base di un insediamento prevalentemente sparso. Tra il 5° e il 4° sec. a.C. conquistarono Posidonia, Pixunte, Lao. Conclusa l’alleanza con i Romani (298), i L. defezionarono qualche anno più tardi, schierandosi a fianco di Pirro; dopo la battaglia di Benevento (275) furono assoggettati dai Romani che nel 273 avviarono la colonizzazione del territorio con la fondazione della colonia di Paestum. Durante la seconda guerra punica, parte dei L. rimase fedele a Roma, parte si schierò con Annibale. Agli inizi del 2° sec. a.C. furono dedotte le colonie di Bussento, Copia ecc. I L. presero parte attiva alla guerra sociale. Ai L. si riferisce una sessantina di iscrizioni in lingua osca redatte, tranne quelle rinvenute a Banzia (in alfabeto latino), in alfabeto greco, e si attribuisce una monetazione bronzea di carattere etnico, contraddistinta da leggende in forma greca e osca.
La Lucania antica comprendeva all’incirca i territori racchiusi tra il basso Sele a N, il Bradano a E, e il Sinni a S. Augusto unì questi territori al Bruzio facendone la III regione d’Italia (Lucania et Bruttii); Diocleziano ne fece una provincia governata da un corrector, che risiedeva a Reggio.
Il nome Lucania rimase in uso fino alla seconda metà del 12° sec. e fu poi soppiantato da Basilicata. Divenne quello ufficiale della regione in epoca fascista (dal dicembre 1932 fino all’approvazione della Costituzione repubblicana) ed è ancora talvolta adoperato come sinonimo di Basilicata, così come la parola lucano si è conservata con riferimento alla regione, soprattutto nei toponimi e, come sostantivo, per indicarne gli abitanti.
Gastaldato della Lucania Parte del principato longobardo di Benevento; nell’846 fu assegnato al principe di Salerno Siconolfo.