(pers. Māda, gr. Μῆδοι) Antica popolazione iranica, stanziata almeno dal 9° sec. a.C. nella regione nord-occidentale della Persia, da essi denominata Media, che occupava l’area compresa tra le odierne città di Kermanshah (Kurdistan) e di Hamadan, l’antica Ecbatana; era confinante con la Mesopotamia, l’Armenia, il Caspio, la Perside e la Susiana.
La fase più antica della storia dei M. si può ricostruire indirettamente attraverso gli annali assiri, che menzionano imprese e spedizioni punitive contro di essi e, nel 715, danno notizia della sconfitta e deportazione di un capo locale, Dayakku, il cui nome sembra coincidere con il Deioce di cui parla Erodoto come fondatore dell’impero medo. Meglio noto è il re Fraorte (675-53 a.C.) che rovesciò i rapporti con l’Assiria, prendendo l’iniziativa di campagne militari contro i vicini. Dopo un periodo di occupazione degli Sciti, Ciassare (625-585 a.C.) recuperò il trono e in alleanza coi Babilonesi conquistò Ninive abbattendo l’impero assiro (612 a.C.); si spinse quindi al nord in Armenia e Asia Minore e concluse con il re della Lidia Aliatte un accordo che stabilì al fiume Halys il confine occidentale del dominio dei M., giunto allora alla sua massima estensione. Il successore Astiage (585-50 a.C.) ereditò un grande impero che non riuscì a conservare a lungo: nel 550 Ciro il Grande lo vinse e ne conquistò il regno. Crollati come potenza politica, i M. esercitarono un’influenza etnica e culturale sui vincitori: significativa in tal senso la funzione avuta nella storia persiana dalla casta sacerdotale meda dei Magi.
L’attività archeologica ha messo in luce nella regione strutture architettoniche di notevole interesse, databili tra 9° e 7° sec. a.C. (Godin Tepe, Tepe Nush-i Jan e Baba Jan Tepe). Durante il periodo medo si evidenzia un consistente processo di incastellamento (8°-7° sec. a.C.), che appare uno dei tratti culturali più significativi. L’abbandono di questi siti durante la prima metà del 6° sec., proprio in concomitanza con il periodo in cui le fonti storiche indicano invece l’apogeo dell’impero dei M., fa sorgere dubbi sulla possibilità di correlare il dato storiografico con l’evidenza archeologica.