Nanchino (cinese Nanjing) Città della Cina (2.966.047 ab. nel 2003; 4.575.000 ab. nel 2007 considerando l’intera agglomerazione urbana), di cui è stata, in alcune fasi storiche, la capitale; capoluogo del Jiangsu. È posta a circa 4 km dalla riva destra del corso inferiore del Chang Jiang, a 350 km dalla sua foce, in un terreno movimentato da lievi ondulazioni. È circondata da un lungo recinto di mura (40 km ca.), con perimetro irregolare, limitato da rilievi e bacini lacustri. La pianta della città è articolata in alcuni principali settori. I quartieri urbani raggiungono, a NO, il Chang Jiang. Nella parte orientale le zone residenziali circondano un’area un tempo occupata dalla sede di antiche dinastie imperiali; a S e SO l’espansione, condizionata dalla morfologia del territorio, ha seguito un tracciato irregolare. Infine l’area occidentale è tradizionalmente sfruttata per l’utilizzazione portuale, sul Chang Jiang (vi convergono linee ferroviarie e navali), e commerciale: a partire dall’età dell’impero Ming vi sono stati ubicati i cantieri navali e i mercati. N. è al centro di una ricca regione agricola, sviluppatasi particolarmente dopo il 1950, dove si producono riso, cotone, soia, tè, canapa, arachidi. Le maggiori industrie sono quelle tessili, chimiche, meccaniche, siderurgiche e alimentari. Importanti anche le tradizionali fabbriche di seta damascata e ceramiche. La progressiva liberalizzazione economica del paese ha avuto su N. effetti negativi che hanno prodotto un notevole rallentamento dello sviluppo demografico e produttivo locale, diversamente da quanto è avvenuto nelle altre maggiori concentrazioni urbane cinesi. Nonostante i buoni collegamenti stradali, ferroviari e fluviali, infatti, la posizione arretrata della città rispetto alla fascia costiera, ormai progressivamente egemonizzata dal controllo economico di Shanghai, ne ha condizionato fortemente una evoluzione in senso innovativo, in particolare per quanto riguarda l’apertura della città stessa a relazioni di carattere internazionale.
La città, già fiorente nel 4° sec. a.C., ebbe sempre notevole importanza, sotto vari nomi, come capitale di diverse formazioni statali; durante la dinastia Ming fu capitale dal 1356 al 1403, sostituita poi da Pechino. La città fu aperta al commercio europeo nel 1899. Negli ultimi mesi del 1911, e poi dal 1927 fino alla conquista giapponese (1937) fu capitale della repubblica cinese. Nel maggio 1940 vi si costituì, in antitesi al governo di Chongqing, quello filonipponico di Wang Jingwei, che nel novembre strinse col Giappone un’alleanza militare e politica contro il primo. Liberata la città nel 1945, il governo di Chongqing vi si trasferì nuovamente. Nel 1949 fu occupata dalle forze cinesi comuniste.
Fu firmato il 29 agosto 1842 fra la Gran Bretagna e la Cina, a conclusione della guerra dell’oppio: garantiva alla Gran Bretagna la cessione dell’isola di Hong Kong e il pagamento di 21 milioni di dollari, e stabiliva l’apertura di 5 porti al commercio straniero, nonché eguaglianza diplomatica tra i funzionari cinesi e britannici.
Locuzione con cui si fa riferimento ai crimini di guerra compiuti dalle truppe nipponiche tra il dicembre 1937 e il gennaio 1938 nella città - all’epoca capitale della Cina -, durante la seconda guerra sino-giapponese (1937-45), nei quali vennero uccisi circa 300.000 civili. Nonostante la strenua resistenza del generale Chiang Kai-shek, dopo l’invasione dell’area nord-orientale del Paese l’esercito nipponico riuscì a ottenere il totale controllo di N. il 13 dicembre 1937, dando immediatamente inizio a saccheggi, sevizie e uccisioni di massa che si protrassero per sei settimane, e compiendo un numero di stupri stimato tra i 20.000 e gli 80.000. Al termine della Seconda guerra mondiale il Tribunale militare internazionale per l’Estremo Oriente e il Tribunale per i crimini di guerra di Nanchino hanno condannato alla pena capitale alcuni generali giapponesi, non essendo però incriminati l'imperatore Hirohito e i membri della famiglia imperiale in virtù di patti stipulati con il generale statunitense D. MacArthur.