Il complesso dei caratteri e delle forme assunte dal sistema capitalistico dopo la Seconda guerra mondiale. Data la sua alta dinamicità, il capitalismo è un sistema sociale soggetto continuamente a mutare e in ogni sua fase presenta aspetti diversi o diversamente accentuati da quelli delle fasi precedenti. Nel secondo dopoguerra ha subito però una serie di mutamenti che ne hanno decisamente alterato la fisionomia. La principale caratteristica del n. risiede nella presenza sul mercato internazionale di gruppi oligopolistici le cui attività produttive sono spesso interdipendenti. Non tutti gli economisti sono concordi nel valutare positivamente questa situazione, vi è però intesa sul fatto che le moderne imprese presentano una netta separazione tra proprietà e controllo e quindi la possibilità che gli obiettivi della proprietà non coincidano con quelli dell’organo di controllo (➔ impresa). Lo Stato è pertanto intervenuto soprattutto al fine di contenere le tendenze all’instabilità e alla disuguaglianza che tale situazione di maggiore concentrazione di potere di mercato comporta, svolgendo sia un’attività di protezione della concorrenza sia un’attività di carattere assistenziale in occasione di crisi. Il n. appare anche caratterizzato da un attenuarsi delle fluttuazioni cicliche, sia per quanto riguarda la lunghezza che l’intensità. Oltre a questi principali lineamenti, tipici del n. sono l’accelerato progresso tecnico, lo sviluppo quantitativo e qualitativo dei consumi e la rete sempre più fitta di intrecci finanziari anche sul piano internazionale.